Sempre più utenti accedono alle risorse online da smartphone. Una tendenza irreversibile, innescata nell’ultimo decennio complice la sempre più capillare diffusione di questi dispositivi. Lo sa bene anche Google, da lungo tempo impegnata a promuovere presso i webmaster l’adozione di layout che possano essere visualizzati in modo ottimale su schermi più piccoli rispetto a quelli dei computer desktop e laptop. Il prossimo step di questo percorso è fissato per il mese di settembre: bigG preme sull’acceleratore per quanto riguarda il mobile-first indexing.
Google: mobile-first indexing per tutti
In breve, il Googlebot del motore di ricerca che si occupa di analizzare i contenuti per la l’indicizzazione sta prendendo sempre più spesso in considerazione prima le versioni mobile. Il gruppo di Mountain View ha iniziato a farlo nel novembre 2016, procedendo in modo graduale e arrivando oggi ad applicare questa modalità al 70% circa dei siti. Entro il settembre 2020 la quota raggiungerà il 100%.
Ai webmaster che ancora non si sono adeguati rimangono dunque pochi mesi a disposizione per intervenire su pagine e CSS in modo da conformarsi e scongiurare così il rischio di andare incontro a una penalizzazione certa nelle SERP. Google mette a disposizione guide e strumenti utili per apportare le modifiche necessarie e adottare un design di tipo responsive. Sconsigliato invece utilizzare URL differenti per le due versioni del sito (solitamente “m.***” per quella mobile) poiché come si è visto si tratta di un accorgimento che finisce col generare confusione sia sul motore di ricerca sia in chi naviga.
Secondo un report di BroadbandSearch il traffico online generato dai dispositivi mobile è cresciuto negli ultimi sette anni del 222%. Il sorpasso sulle piattaforme desktop risale al 2016.