Nell’ambito del processo che vede Epic Games sfidare il gruppo di Mountain View nelle aule di tribunale, formalmente avviato il mese scorso, lo sviluppatore di Fortnite ha ottenuto una vittoria importante: il verdetto emesso dalla giuria afferma che Google detiene un monopolio nella distribuzione delle app Android e per quanto riguarda i metodi di pagamento utilizzati sulla piattaforma.
Il verdetto su Google Play nel processo di Epic
Nel documento (PDF) sono inclusi riferimenti a pratiche antitrust attuate in tutti i mercati ad esclusione della Cina, a condotte anticoncorrenziali in violazione delle normative vigenti, alla sottoscrizione di accordi dannosi per la competitività e alla volontà di forzare l’utilizzo del proprio sistema di pagamento sullo store Google Play. È stato risposto Sì
a tutte le seguenti domande.
- Epic ha dimostrato, con una preponderanza di prove e in accordo con le istruzioni fornitevi, l’esistenza di un mercato anticoncorrenziale rilevante?
- … che Google ha volontariamente acquisito o mantenuto un potere di monopolio attuando una condotta anticoncorrenziale in ognuno dei mercati specificati?
- … che Epic è stata danneggiata come risultato della violazione delle leggi antitrust da parte di Google?
- … che Google ha siglato uno o più accordi che hanno ridotto, in modo non ragionevole, il commercio in un mercato anticoncorrenziale rilevante?
- … che Google ha illegalmente legato l’utilizzo di Google Play Store a quello della fatturazione su Google Play?
La replica di bigG non si è fatta attendere. Wilson White (Government Affairs & Public Policy Executive) ha reso nota la volontà di ricorrere in appello. Riportiamo di seguito, in forma tradotta, la posizione del gruppo.
Abbiamo intenzione di contestare il verdetto, Android e Google Play offrono più scelta e apertura rispetto a qualsiasi altra importante piattaforma mobile. Il processo ha chiarito che competiamo ferocemente con Apple e il suo App Store, così come con gli store di applicazioni su dispositivi Android e console da gaming. Continueremo a difendere il modello di business di Android e a restare profondamente impegnati nei confronti dei nostri utenti, dei partner de dell’ecosistema Android nel suo complesso.
La palla passa ora nelle mani del giudice James Donato, che deciderà come procedere, sulla base di quanto stabilito dalla giuria. Le parti si incontreranno nuovamente nella seconda metà di gennaio.
Dal canto suo, Epic non ha perso tempo scegliendo di celebrare subito accaduto come una vittoria per tutti gli sviluppatori.
Il verdetto di oggi è una vittoria per tutti gli sviluppatori di applicazioni e per i consumatori di tutto il mondo. Dimostra che le pratiche dell’app store di Google sono illegali e che abusano del loro monopolio per ottenere commissioni esorbitanti, soffocando la concorrenza e riducendo l’innovazione.