La notizia più importante di oggi è senza dubbio quella inerente alla sentenza che, oltreoceano, ha etichettato come monopolio l’attività di Google legata al suo motore di ricerca (e al relativo business delle pubblicità online). Com’era lecito aspettarsi, la replica non si è fatta attendere. È stata affidata a un post condiviso dall’account ufficiale Communications su X.
Motore di ricerca e monopolio: Google risponde
Ne abbiamo già anticipato un estratto nell’articolo pubblicato questa mattina, sulla base dei primi statement circolati. Riportiamo invece qui la risposta nella sua forma integrale (e tradotta in italiano). La firma è quella attribuita a Kent Walker, President of Global Affairs.
Il testo si apre con quello che può essere inteso come un apprezzamento per l’elogio riservato dal giudice federale al servizio, nella documentazione (PDF) depositata. Il focus è posto sulla qualità del servizio.
Questa decisione riconosce che Google offre il miglior motore di ricerca, ma conclude che non dovremmo essere autorizzati a renderlo facilmente disponibile. Apprezziamo la conclusione della Corte, secondo cui Google è
il motore di ricerca di qualità più elevata del settore, che ha fatto guadagnare a Google la fiducia di centinaia di milioni di utenti giornalieri, che Googleè da tempo il miglior motore di ricerca, in particolare sui dispositivi mobili,ha continuato a innovare nella ricercae cheApple e Mozilla valutano occasionalmente la qualità della ricerca di Google rispetto ai suoi rivali e ritengono che quella di Google sia superiore.
La seconda parte della comunicazione conferma quanto già anticipato, la volontà di presentare ricorso.
Considerato questo, e dato che le persone cercano sempre più informazioni in sempre più modi, abbiamo in programma di presentare ricorso. Mentre questo processo continua, continueremo a concentrarci sulla realizzazione di prodotti che le persone trovino utili e facili da usare.
Ricordiamo che non è stata presa né suggerita alcuna decisione utile per evitare il protrarsi della situazione definita monopolistica. Un’eventuale azione potrebbe portare a conseguenze negative non solo per il business di bigG, ma anche per quello di realtà terze come Apple e Mozilla. Per comprenderne il motivo rimandiamo a un articolo dedicato.