Come già anticipato , Google ha accettato di sottoscrivere il costosissimo accordo raggiunto con la statunitense Federal Trade Commission(FTC) per chiudere il caso con al centro il tracciamento effettuato attraverso il browser Safari all’insaputa dei netizen.
A rivelare la condotta scorretta di Mountain View è stato per primo il Wall Street Journal : un suo rapporto ha evidenziato come Google abbia sfruttato un exploit nel codice di Safari per far sì che il browser di Apple salvasse un cookie passivo all’insaputa degli utenti dietro richiesta di siti terzi, senza bisogno di interazione da parte degli utenti stessi.
Mountain View aveva dunque rimosso il biscottino avvelenato, ma aveva cercato di difendersi dichiarando che si trattava di un tracciamento involontario, oltretutto innocuo per gli utenti Safari: tuttavia l’autorità garante delle comunicazioni non si è considerata soddisfatta, anche perché la stessa Google aveva precedentemente assicurato che le opzioni di privacy all’interno dei browser fossero sicure e al riparo da attività di tracciamento. Una questione calda negli Stati Uniti, soprattutto per le conseguenze legate alla diffusione di dispositivi e servizi mobile.
Così, per evitare l’apertura di un’inchiesta pericolosa, Google ha raggiunto un accordo con FTC in base al quale promette di “rimuovere i cookie per il tracciamento contestategli” ed accetta di pagare una multa che, pur rappresentando una cifra record per la Commissione, non peserà in maniera determinante sul suo bilancio: 22,5 milioni di dollari .
Mountain View non deve ammettere alcuna colpa .
Claudio Tamburrino