Si tratta delle ennesime indiscrezioni riportate dal quotidiano statunitense Wall Street Journal sul chiacchierato servizio di streaming musicale made in Mountain View . L’avvento di Google Music sarebbe ormai imminente, atteso da tutti gli osservatori nel corso dell’incontro di domani con gli sviluppatori dell’universo di BigG.
Alla I/O Developer Conference di San Francisco dovrebbe così essere annunciata una versione sperimentale della piattaforma ad armadietti di Google, che nella sua fase iniziale funzionerà esclusivamente ad inviti e sul solo territorio statunitense . Sarebbero 20mila le canzoni per ora caricabili sui server in the cloud gestiti dal colosso californiano del search.
E questa volta gli stessi responsabili di BigG hanno confermato i rumors , a partire da un mancato accordo con le grandi major del disco . Il servizio musicale in remoto di Google sarebbe dunque molto simile a quello lanciato nello scorso marzo da Amazon , subito finito nel mirino dei signori del copyright per questioni di licensing relative a milioni di brani.
“Lanceremo un servizio in versione beta chiamato Music Beta by Google – ha spiegato alla redazione di CNET l’ executive di BigG Zahavah Levine – che permetterà agli utenti di eseguire l’upload dei propri archivi musicali ad un singolo account sui server di Google. Si potrà dunque accedere a queste library in qualunque momento da qualsiasi dispositivo connesso”.
Qualsiasi? Non esattamente. Sempre stando alle indiscrezioni, il servizio di streaming musicale di Google non funzionerà con i vari device di Apple, basandosi su Flash. Music Beta by Google sarà poi compatibile con tutti i device basati sulla versione 2.2 – o superiore – di Android .
Mauro Vecchio