Ultimatum francese al gigante di Mountain View, che avrà tre mesi di tempo per modificare il pacchetto di policy sulle attività di raccolta e trattamento dei dati personali dei suoi utenti. Nel mirino della Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés (CNIL), la nuova privacy semplificata di Google sarà oggetto di un’istruttoria tra i Garanti di cinque paesi dell’Unione Europea: Italia compresa.
In violazione della legge transalpina sulla protezione dei dati personali, la spremuta di policy introdotta da BigG escluderebbe gli utenti dei suoi svariati servizi digitali dal controllo sull’utilizzo degli stessi dati rastrellati tra Gmail, YouTube e G+ . Dalla Spagna al Regno Unito, le cinque autorità di garanzia sono pronte a procedere con salate sanzioni pecuniarie in caso di inadempienza da parte del colosso californiano.
Dalla CNIL potrebbe arrivare una multa non certo astronomica, il cui valore massimo non supererebbe i 150mila euro (o 300mila, in caso di violazione ripetuta). Le altre autorità nazionali sono però in grado di comminare sanzioni fino ad un massimo di 1 milione di euro: combinate risulterebbero decisamente più sostanziose per la Grande G. Il Garante italiano ha richiesto “maggiori e più puntuali dettagli su specifici aspetti delle modalità di trattamento dei dati” degli utenti tricolore.
“La nostra normativa sulla privacy rispetta la legge europea e ci permette di creare servizi più semplici e più efficaci – ha risposto un portavoce di BigG – Siamo stati costantemente in contatto con le diverse autorità coinvolte nel corso di questa vicenda e continueremo a esserlo in futuro”.
Mauro Vecchio