Esponendo le scelte strategiche di Google per il prossimo futuro delle tecnologie mobile, Marissa Mayer ha negato di aver fatto pressioni sui servizi di ricerca localizzata come Yelp e Trip Adviser. Nessun “ultimatum” per i servizi di ricerca localizzata , dice il biondo ingegnere vice-presidente dei prodotti consumer di Google, ma solo la constatazione del fatto che l’indice delle ricerche è unico per tutti i servizi offerti da Mountain View.
La polemica era scaturita dalla denuncia del CEO di Yelp Jeremy Stoppelman, lamentatosi con Google dell’uso inappropriato delle recensioni “social” fornite dalla sua società all’interno dell’applicazione mobile Places . La lamentela presso Google si era conclusa con un vero e proprio ultimatum , aveva detto Stoppelman, ovvero di continuare a fare business in questo modo o venire completamente cancellati dagli indici di ricerca di Mountain View.
Ribadendo la strategia mobile di Google – la stessa ricerca ubiqua e “personalizzata” con tanto di advertising su misura espressa da Eric Schmidt non molto tempo addietro – in occasione della conferenza South By Southwest (SXSW), Mayer ha ribadito la posizione rivelata da Stoppelman ma ha negato che la cosa sottintendesse un ultimatum.
Poiché Google mantiene “un singolo indice per tutte le nostre location”, spiega Mayer, “è molto difficile” togliere le recensioni di Yelp da Places eliminandole “da un indice e non da un altro perché questi indici sono in realtà la stessa cosa”. Se Yelp vorrà continuare ad apparire nei risultati delle ricerche, sostiene Google, non può in alcun modo pretendere che la corporation inibisca l’indicizzazione su Places.
Alfonso Maruccia