Entro la scadenza del 2 maggio, Google ha risposto alle richieste di Epic Games con un documento di 93 pagine. L’azienda di Mountain View ha spiegato in dettaglio i motivi per cui le modifiche proposte dalla software house potrebbero danneggiare consumatori, sviluppatori e produttori di dispositivi.
La decisione spetterà al giudice
Epic Games ha vinto lo scontro legale contro Google all’inizio di dicembre 2023. La giuria ha stabilito che l’azienda di Mountain View possiede il monopolio nella distribuzione delle app Android e dei sistemi di pagamento. La software house guidata da Tim Sweeney ha quindi presentato un’ingiunzione permanente per chiedere una serie di modifiche al Play Store.
Google ha risposto con un elenco di obiezioni che evidenziano le conseguenze negative per consumatori, sviluppatori e produttori di dispositivi in termini di privacy, sicurezza ed esperienza d’uso. Un post pubblicato sul blog ufficiale riassume i motivi per cui le modifiche proposte da Epic Games sono “problematiche e non necessarie“.
In base alla proposta di Epic, Google dovrebbe rimuovere le misure che proteggono privacy e sicurezza degli utenti quando vengono installati store di terze parti. Google dovrebbe inoltre comunicare agli store di terze parti quali app ha installato l’utente dal Play Store. L’azienda di Mountain View dovrebbe anche rimuovere le protezioni per le app installate dal sito dello sviluppatore (sideloading).
Epic vuole che Google non offra più incentivi finanziari agli sviluppatori per distribuire le app sul Play Store. Secondo l’azienda di Mountain View, questa richiesta comporterà una diminuzione dei guadagni per gli sviluppatori. Epic ha inoltre chiesto al giudice di vietare gli accordi con i produttori di dispositivi che prevedono la preinstallazione del Play Store. Google ritiene che questa modifica comporterebbe una diminuzione dei guadagni per gli OEM e quindi un aumento dei prezzi dei dispositivi.
Ora la palla passerà al giudice che prenderà una decisione nei prossimi giorni. Google ha comunque presentato appello contro la sentenza di dicembre 2023.