Google ha scelto di acquisire Eyefluence, startup che opera nell’ambito delle tecnologie di eye tracking: l’obiettivo della Grande G, a giudicare dai progetti in cantiere a Mountain View e dalle indiscrezioni in circolazione, è quello di incanalare queste tecnologie nello sviluppo di propri sistemi per la realtà virtuale e la realtà aumentata .
L’annuncio dell’operazione, diffuso sul blog ufficiale di Eyefluence, è sintetico e lascia spazio all’immaginazione: “Con la combinazione delle nostre risorse continueremo a progredire nell’ambito della tecnologia di interazione mediata dallo sguardo per estendere il potenziale umano e l’empatia incoraggiati da questi strumenti su una scala ancora più vasta”. In attesa delle “innovazioni capaci di cambiare la vita delle persone” che Eyefluence creerà insieme a Google, la startup ricorda che la propria missione di evolvere le tecnologie di eye-tracking muove dall'”opportunità di creare un modo più naturale e intuitivo di interagire con i display dedicati alla realtà virtuale ed aumentata”.
Eyefluence, fondata nel 2013, è stata nel corso degli anni alimentata da sostanziosi investimenti a cui Intel ha partecipato in maniera determinante, anch’essa interessata allo sviluppo di tecnologie dedicate all’interazione in realtà immersive e miste. Proprio l’intessersi degli interessi dei colossi della tecnologia nell’ambito delle startup che si dedicano alle diverse sfaccettature dei sistemi di AR e VR sembra poter far emergere lo scenario dei protagonisti di questo settore in evoluzione. Così come Eyefluence ha catalizzato l’attenzione di Google e Intel, anche il produttore di chip Movidius, già protagonista di partnership con Google per Project Tango , è stato di recente acquisito da Santa Clara.
Proprio queste due startup potrebbero risultare fondamentali in vista di un progetto di Google emerso per ora solo sotto forma di indiscrezioni.
Se da Google si attende ufficialmente in tempi brevi il lancio della piattaforma Daydream, annunciata alla conferenza per sviluppatori Google I/O, Mountain View starebbe altresì lavorando ad un visore stand alone di fascia alta, progetto che nel mese di luglio sembrava essere stato accantonato . Le ultime indiscrezioni in proposito suggeriscono che il progetto sia tutt’altro che congelato, pronto ad integrare sensori e algoritmi per la mappatura del mondo che circonda l’utente, nonché tecnologie di eye-tracking, quali quelle della neoacquisita Eyefluence.
Gaia Bottà