Google ha annunciato una profonda revisione dei propri prodotti dedicati all’educazione, con oltre 50 interventi migliorativi pensati complessivamente per fornire un miglior servizio a studenti e docenti che si servono delle piattaforme del gruppo per la scuola. Il 2020 ha visto la community crescere da 40 a 170 milioni di studenti, una parabola destinata a non spegnersi in virtù del fatto che l’insegnamento da remoto non è stato soltanto una risposta emergenziale alla pandemia, ma un vero cambio di paradigma destinato a rimanere.
Google, tutte le novità per la scuola
Le novità Google giungono in risposta all’esperienza vissuta nei mesi passati: l’aumentato tempo dedicato a queste piattaforme ha fatto infatti emergere nuove esigenze, approfondendo la conoscenza di tutti dello strumento e portando così ad utilizzi anche più raffinati e strutturati. 50 interventi migliorativi significano un progetto organicamente più complesso e integrato, una risposta ampia ad una platea che vuole rendere la “DAD” qualcosa di migliore e di integrato alle tradizionali formule di insegnamento e apprendimento.
Dopo oltre 20 anni di esperienza nello sviluppo del motore di Ricerca, ho recentemente preso la guida del team dedicato ad Apprendimento e Formazione, di cui fa parte anche Google for Education. L’obiettivo di Google for Education è portare il meglio di Google nel mondo della didattica, un obiettivo su cui ci concentriamo da oltre 15 anni. Durante la pandemia le persone si sono rivolte alla tecnologia come mai prima, per poter restare in contatto, per imparare e per continuare a insegnare anche a distanza. Questa situazione ci ha portato a intensificare il nostro impegno per rendere i nostri strumenti sempre più accessibili e utili.
Tre i servizi coinvolti:
- Google Classroom
- Google Meet
- Google Workplace for Education (rebrand della precedente G Suite for Education)
Tra le prime novità emerge una “admin console” che raggruppa le principali funzionalità per la gestione della rete dei dispositivi attivi nella classe, controllando capillarmente ogni device ed ogni funzione. Alcuni esempi:
Moltissime le novità, tutte piccole e molte essenziali. Un piccolo pulsante, ad esempio, consentirà agli insegnanti di silenziare tutti i partecipanti con un solo click: chi ha partecipato alle lezioni su Meet in questi mesi ben sa quanto tempo si perdeva spesso in questa banale operazione.
Queste le novità più importanti espressamente pensate per gli insegnanti:
- I componenti aggiuntivi di Classroom, in arrivo entro la fine dell’anno, consentiranno agli insegnanti di integrare i loro materiali direttamente nell’interfaccia di Classroom. Avranno anche un accesso più facile a strumenti per comprendere il coinvolgimento degli studenti, in modo da poterli seguire al meglio.
- Attraverso nuove funzionalità di Meet gli insegnanti avranno un maggiore controllo sulle aule virtuali, inclusa la possibilità di terminare la riunione per tutti i partecipanti e disattivare l’audio per tutti contemporaneamente, riuscendo così a organizzare meglio il flusso della conversazione.
Queste quelle pensate per migliorare il servizio agli studenti:
- Meet funzionerà meglio in caso di larghezza di banda ridotta, per dare la possibilità agli studenti con connessione Internet debole di poter continuare a seguire le lezioni. Entro la fine dell’anno aggiungeremo anche una funzionalità per caricare immagini di compiti cartacei e per far funzionare offline l’app Classroom per Android, in modo che gli studenti possano scaricare i compiti e completarli anche in assenza di una connessione stabile.
- Quest’anno introdurremo le reazioni emoji su Meet, che comunque saranno attivabili solo quando i docenti lo permetteranno, per dare la possibilità agli studenti di interagire in modo leggero senza disturbare la lezione.
- Nuove funzionalità che rendono i prodotti più accessibili, come i cursori colorati su Chromebook e Switch Access – che consente di interagire con un dispositivo Android utilizzando uno o più sensori anziché il touchscreen – consentiranno agli studenti di adattare gli strumenti alle loro esigenze.
Molte le novità già immediatamente attive, mentre ulteriori arriveranno nel corso dell’anno. La sensazione è che l’accelerazione improntata sia finalizzata realmente a consolidare il mercato acquisito nel 2020, nel tentativo di trasformare Classroom e Meet in strumenti standard per il mondo della scuola. Con ogni probabilità, infatti, il futuro dell’insegnamento passerà per questi canali e per modalità miste di interazione tra docenti e studenti: la piattaforma che saprà offrire il miglior mix di funzioni, semplicità e sicurezza potrebbe innestarsi in un mercato di grande appetibilità su cui sono già molti i brand attivi.
L’insegnamento e l’apprendimento non si sono fermati nell’ultimo anno, nonostante gli ostacoli imprevedibili e le molte incognite causate dalla pandemia. Il merito va tutto agli eroici sforzi degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, così come degli studenti e delle loro famiglie. Siamo orgogliosi di poter lavorare insieme a loro per rendere la didattica più accessibile a tutti e per offrire un’esperienza il più possibile utile e formativa.
Google ha dalla sua parte non poche armi a disposizione ed il vantaggio conseguito – grazie alla rapidità della risposta nel 2020 alla pandemia – riconsegna ora all’azienda una base di lavoro importante su cui costruire un prodotto di grande importanza. Modifica dopo modifica, funzionalità dopo funzionalità.