A distanza di una settimana dalla sanzione di 161,9 milioni di dollari per abuso di posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi mobile, Google ha ricevuto una seconda multa dalla CCI (Competition Commission of India). L’azienda di Mountain View dovrà pagare 113 milioni di dollari per non aver consentito agli sviluppatori di usare un sistema di pagamento alternativo.
Pagamenti in-app: imposizione sleale
L’indagine era stata avviata dall’autorità antitrust indiana a fine 2020. Al termine del procedimento, durante il quale sono state ascoltate altre aziende, la CCI ha verificato che l’obbligo di usare il suo sistema di pagamento in-app rappresenta un’imposizione di condizioni sleali. Tra l’altro, Google non usa il sistema di pagamento per le sue app, quindi si tratta anche di imposizione di condizioni discriminatorie.
Secondo l’autorità, il comportamento di Google ostacola l’innovazione e la concorrenza. L’azienda di Mountain View dovrà attuare una serie di misure entro i prossimi tre mesi. Gli sviluppatori potranno utilizzare un sistema di pagamento di terze parti e comunicare agli utenti della disponibilità di un’alternativa.
Google non potrà imporre nessuna condizione sleale, discriminatoria e sproporzionata. Inoltre non potrà sfruttare a proprio vantaggio i dati raccolti dalle app distribuite tramite Play Store. L’India è il mercato principale di Google per numero di utenti (quasi 600 milioni). Android è il sistema operativo dominante nel paese con un market share del 97%.
All’inizio di settembre, l’azienda californiana ha avviato un programma pilota che prevede l’uso di un sistema di pagamento alternativo in vari paesi, tra cui l’India. In questo caso, la commissione per ogni acquisto in-app viene ridotta del 4%, come in Corea del Sud.
Aggiornamento (1/11/2022): Google ha sospeso l’obbligo di utilizzare il suo sistema di pagamento in-app per rispettare l’ordine dell’autorità indiana.