L’Unione Europea potrebbe introdurre nuove regole che obbligano le aziende tech di pagare gli editori per i link alle loro news. Secondo il Financial Times, l’eventuale normativa sarebbe ispirata al News Media Bargaining Code che dovrebbe entrare in vigore in Australia. L’obbligo scatterebbe quindi per le notizie mostrate nei motore di ricerca o condivise sui social network. I diretti interessati sono ovviamente Google e Facebook.
Google fermerà il motore di ricerca anche in Europa?
Google ha minacciato di fermare il motore di ricerca in Australia, se il codice di condotta attualmente in discussione diventerà legge. Facebook ha invece comunicato che impedirà agli utenti australiani di condividere le news sul social network. Soluzioni simili potrebbero essere attuate anche in Europa, ma al momento sono solo ipotesi, visto che non arrivano conferme ufficiali dal Parlamento.
È vero però che gli eurodeputati sono al lavoro su due nuove norme: Digital Services Act (Legge sui servizi digitali) e Digital Markets Act (Legge sui mercati digitali). Queste proposte della Commissione Europea verranno discusse e quindi approvate dal Parlamento Europeo. In quell’occasione potrebbero essere apportati cambiamenti (emendamenti) per aggiungere obblighi simili a quelli australiani.
In base alla legge sul copyright del 2019, gli editori possono chiedere un compenso per gli estratti dei contenuti pubblicati sulle piattaforme online, ma alcuni membri del Parlamento Europeo ritengono che la normativa sia troppo debole. Per dare agli editori un maggiore potere contrattuale (oggi troppo sbilanciato a favore delle big tech) si potrebbe sfruttare il Digital Services Act.
Alcuni eurodeputati affermano che gli editori dovrebbero ricevere un giusta remunerazione ed essere informati sul funzionamento degli algoritmi utilizzati dalle piattaforme online. La posizione nel news feed di Facebook o nelle SERP di Google ha infatti conseguenze sui guadagni degli editori. Google ritiene che la soluzione migliore sia il servizio News Showcase.