In attesa della sentenza del giudice emergono nuovi dettagli sull’accordo pluriennale sottoscritto tra Apple e Google. Dai documenti relativi al procedimento antitrust in corso risulta che l’azienda di Mountain View ha pagato 20 miliardi di dollari nel 2022 per essere il motore di ricerca predefinito di Safari. La somma è superiore a quella pagata nel 2021.
Google garantisce grandi profitti ad Apple
Il Dipartimento di Giustizia ha accusato Google di avere il monopolio nel mercato dei motori di ricerca. Tale posizione dominante sarebbe stata raggiunta e rafforzata attraverso vari accordi commerciali con produttori di smartphone e software house. Durante il processo durato circa due mesi (settembre-novembre 2023), gli avvocati del governo statunitense hanno evidenziato in particolare la partnership tra Apple e Google.
Un dirigente dell’azienda di Mountain View ha svelato che la spesa per il 2021 è stata di 23,6 miliardi di dollari. La fetta maggiore, ovvero circa 18 miliardi di dollari, è stata pagata ad Apple per impostare Google come motore di ricerca predefinito.
Un testimone ha successivamente svelato che Google ha pagato ad Apple il 36% delle entrate ottenute dall’advertising quando gli utenti usano il motore di ricerca in Safari. Dai documenti resi pubblici risulta che quella percentuale corrispondente a 20 miliardi di dollari nel 2022.
Nei documenti è presente un’altra informazione rilevante. I pagamenti effettuati da Google nel 2020 rappresentano il 17,5% degli utili di Apple. L’accordo tra le due aziende è in vigore dal 2002 ed è stato più volte rinegoziato. Microsoft ha offerto il 90% delle entrate pubblicitarie per convincere Apple ad usare Bing, ma senza successo.
Entro il fine settimana verranno esposti gli argomenti di chiusura del processo. La sentenza è prevista per fine 2024. In caso di sconfitta, Google dovrà quasi certamente rescindere l’accordo con Apple. L’azienda di Cupertino permette agli utenti europei di scegliere il motore di ricerca, come stabilito dal Digital Markets Act.
Aggiornamento (4/05/2024): il 2 e 3 maggio sono stati esposti gli argomenti di chiusura, quindi il giudice dovrà ora determinare se Google ha violato la legge antitrust statunitense (Sherman Act). In tal caso verranno stabiliti i necessari rimedi, tra cui l’interruzione delle pratiche anticoncorrenziali, la rescissione dei contratti relativi al motore di ricerca o la vendita di alcuni asset.