Può essere definito un giorno importante per quanto riguarda i rapporti tra Google e il mondo dell’editoria, non sempre idilliaci, comunque caratterizzati dall’impegno che l’azienda ha messo in campo per sostenere gli addetti ai lavori, anche di recente nel bel mezzo della crisi sanitaria e con l’ormai longevo progetto News Initiative. Il gruppo di Mountain View ha annunciato un nuovo “licensing program” studiato in modo da fornire un sostegno economico alle redazioni. In breve, bigG pagherà coloro che si occupano della creazione e della pubblicazione delle notizie, iniziando con alcune partnership siglate in Germania (Der Spiegel), Brasile (Diários Associados) e Australia (Schwartz Media).
Google e gli editori: un accordo per Germania, Brasile e Australia
L’esordio dell’iniziativa è previsto entro l’anno. Si parla di contenuti di alta qualità e di una “news experience” inedita che permetterà ai lettori di approfondire le storie più complesse nonché di restare informati a proposito di argomenti di interesse globale. Il rollout riguarderà in un primo momento i tre paesi già citati per poi ampliare il proprio raggio d’azione.
Rimane da capire se a trarne beneficio potranno essere in futuro anche le redazioni più piccole che spesso svolgono un ruolo fondamentale per le comunità locali. In alcuni casi la società californiana metterà mano al portafogli per consentire agli utenti il libero accesso agli articoli se protetti da un paywall.
Nei mesi scorsi le autorità di Francia e Australia si sono pronunciate sulla questione, chiedendo al gruppo di Mountain View (e ad altre realtà come Facebook) un impegno economico per far fronte allo sforzo necessario alla creazione e pubblicazione delle notizie. La replica di Google è stata inizialmente un secco no, paragonando il proprio ruolo a quello di una edicola senza la quale redazioni ed editori non potrebbero raggiungere il loro pubblico o comunque non beneficiando delle dinamiche garantite dall’indicizzazione sul motore di ricerca e sui servizi ad esso collegati. Del tutto simile la risposta del social network, che però nell’autunno dello scorso anno ha annunciato il debutto della sezione News sulla piattaforma mettendo nero su bianco la volontà di finanziare in modo diretto il lavoro dei team di giornalisti.