Google, Parental Control in formato app

Google, Parental Control in formato app

Family Link è la nuova app con la quale Mountain View intende proteggere i bambini che usano dispositivi elettronici basati su Android. Terminata la fase di beta test è già scaricabile in USA
Family Link è la nuova app con la quale Mountain View intende proteggere i bambini che usano dispositivi elettronici basati su Android. Terminata la fase di beta test è già scaricabile in USA

Qualche mese fa Google aveva presentato un’app proprietaria in grado di migliorare la sicurezza degli smartphone affidati ai più piccoli grazie alla supervisione degli adulti. Il software con funzioni avanzate di parental control creato da Mountain View è stato testato con successo, dietro piano ad invito, per diversi mesi ed è ora pronto per il debutto ufficiale negli USA. Family Link , questo il nome dell’app, è disponibile negli store per Android e iOS ma solo per quanto riguarda il controllore, ovvero il genitore; il figlio dovrà contare necessariamente su un dispositivo Android.

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Google riassume così ciò che permette di fare l’applicazione: “Con l’app Family Link di Google, puoi seguire le attività di navigazione di tuo figlio sul suo dispositivo Android. Con Family Link puoi creare un account Google appositamente per tuo figlio e stabilire alcune regole digitali di base per la tua famiglia, ad esempio gestire le app che il bambino può utilizzare, tenere sotto controllo il tempo di utilizzo e impostare un orario per andare a dormire sul dispositivo del bambino”. Ed effettivamente queste promesse sono soddisfatte dall’app, seppur al momento solo in territorio statunitense e il “controllo” può essere esercitato solo su dispositivi registrati a bambini di età inferiore ai 13 anni .

I genitori statunitensi che voglio approfittare della tecnologia per salvaguardare i figli dai pericoli del mobile, hanno bisogno di un dispositivo compatibile (tutti i Nougat 7.0 o successive e diversi apparecchi con Marshmallow 6.0 o superiore) affidato al figlio, un account Google associato al figlio e gestito con Family Link, un dispositivo (Android o iPhone) compatibile e un ulteriore account Google questa volta intestato al genitore. Gli adulti possono utilizzare Family Link su dispositivi Android con KitKat 4.4 e versioni successive e iPhone con iOS9 e successive.

Agendo nel menu appare intuitivo analizzare la navigazione effettuata dai più piccoli valutando di impostare blocchi per contenuti a rischio sfruttando il Safe Search ma anche filtri più mirati, nonostante Google specifichi che “Family Link non blocca i contenuti inappropriati, ma alcune app potrebbero offrire opzioni di filtro”. Oltre a funzioni di verifica e controllo è disponibile anche la possibilità di impostare orari predefiniti di sospensione d’utilizzo del dispositivo da sfruttare durante il periodo di sonno , ma anche durante il tempo dei compiti . Interessante anche il blocco preventivo dei download , che possono essere sbloccati dal genitore se lo ritiene opportuno. Il genitore è agevolato nella valutazione delle app da “lasciar scaricare o meno” al figlio attraverso le informazioni e categorizzazioni offerte dall’Entertainment Software Rating Board (ESRB) e dalla stessa Google, offrendo anche indicazioni circa l’età più adeguata all’utilizzo.

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Nella realizzazione dell’app e delle linee guida per un corretto utilizzo dei dispositivi elettronici da parte dei più piccoli, Google ha collaborato con il Family Online Safety Institute , impegnato a rendere il mondo più sicuro per i più piccoli e le famiglie attraverso la creazione di best practice con l’industria.

Appare curioso il meccanismo adottato da Google per autorizzare la creazione dell’account per i minori di 13 anni (che è un account abilitato a tutti gli effetti, con tanto di pubblicità al suo interno, e destinato a maturare ad account standard dopo il compimento dei 13 anni). “Per ottemperare alle norme federali sulla privacy, prima di poter raccogliere i dati personali dei bambini dobbiamo ottenere il consenso verificabile di un genitore e l’utilizzo di una carta di credito è uno dei metodi approvati dalla FTC (Federal Trade Commission) a questo scopo. L’addebito di 0,30 centesimi di dollaro costituisce la conferma che tu, in quanto genitore, hai accordato il tuo consenso. Il pagamento è necessario affinché tu possa verificarlo sull’estratto conto della tua carta di credito e fare ricorso nel caso in cui il consenso non sia stato accordato correttamente” – si legge tra le Faq . È evidente che questi meccanismi, come la scelta dei 13 anni, potranno essere oggetto di revisione nel momento in cui Google deciderà di estendere il servizio ad altri Paesi.

Rispetto al prodotto simile offerto dal concorrente Apple , il software si differenzia per la possibilità di agire sugli orari di utilizzo, funzione particolarmente apprezzata dai genitori, anche se forse ci si sarebbe aspettato anche un sistema integrato di filtro contenuti. Ma anche gli altri non stanno a guardare. Amazon ha previsto qualcosa di simile nei suoi Tablet Fire reclamizzati a misura di bambino proprio grazie ad una nuova granularità delle impostazioni e nuove restrizioni selezionabili dal genitore. D’altronde il pubblico dei minori è sempre più ambito e foriero di ricche opportunità commerciali.

Mirko Zago

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Pubblicato il
2 ott 2017
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