Il giudice Amit Mehta ha respinto alcune accuse di comportamento anticoncorrenziale mosse da 38 procuratori generali di altrettanti Stati e dal Dipartimento di Giustizia contro Google. Si tratta delle denunce presentate ad ottobre e dicembre 2020 che riguardano presunte pratiche scorrette relative al motore di ricerca, Android e altri servizi.
Vittoria parziale per Google
Le due denunce antitrust erano state presentate in due date differenti, ma successivamente sono state consolidate in una singola denuncia. Il processo in tribunale inizierà il 12 settembre, ma gli argomenti saranno inferiori a quelli originari. Il giudice Amit Mehta ha infatti respinto le accuse relative alla presunta promozione dei prodotti Google nei risultati del motore di ricerca a svantaggio dei concorrenti, tra cui Yelp, Expedia e Tripadvisor.
Secondo il giudice, i procuratori generali e il Dipartimento di Giustizia non hanno fornito prove evidenti del comportamento anticoncorrenziale di Google, ma solo opinioni e speculazioni. Il giudice ha inoltre respinto le accuse relative agli accordi di compatibilità e anti-frammentazione di Android, Google Assistant, dispositivi IoT e Android Open Source Project (AOSP).
Rimangono invece le accuse relative all’obbligo per i produttori di preinstallare le app Google per avere la licenza Android e agli accordi sottoscritti con Apple, Mozilla e produttori di smartphone che prevedono di impostare Google come motore di ricerca predefinito per i browser mobile.
L’azienda di Mountain View ha apprezzato la decisione del giudice, dichiarando che durante le udienze in tribunale dimostrerà la legalità dei suoi servizi. Google ha ricevuto un’altra denuncia antitrust a fine gennaio per il presunto monopolio nel mercato dell’advertising online.