UPDATE: “Il gelato ci piace? Certo, quanto a chiunque altro, ma la privacy ci piace anche di più. Per questo abbiamo sviluppato strumenti che permettono agli utenti di controllare la loro privacy online. Strumenti come Google Dashboard, Gestione Preferenze Annunci, o la modalità di navigazione in incognito con Chrome e la possibilità di chattare off the record in Gmail. Queste e altre informazioni si trovano all’indirizzo google.it/privacy “. Questa la risposta ufficiale di Google Italia al filmato sul CEO Eric Schmidt, pervenuta in redazione pochi minuti fa.
Roma – Un allegro quanto inquietante carosello, ad annunciare l’arrivo di un insolito venditore ambulante di gelati. Un personaggio animato dalla voce suadente, alla guida di un piccolo veicolo colorato. Sul tetto, uno dei brand più noti dell’attuale panorama tecnologico: Google.
Che il gruppo di attivisti statunitense Consumer Watchdog sia da tempo impegnato nella delicata battaglia a tutela della privacy è cosa nota. Ma è recente un particolare video , pubblicato in primis tra i meandri di YouTube e poi sul sito insidegoogle.com , quest’ultimo messo in piedi da Consumer Watchdog per avvisare gli utenti dei rischi derivanti da un pericoloso dominio sul web.
Proprio quello consolidato dall’azienda di Mountain View. Per questo, il CEO Eric Schmidt è stato trasformato in un mefistofelico venditore ambulante di gelati, a metà tra un personaggio Pixar e una creatura di un qualche universo di celluloide creato da Tim Burton. In un filmato che – sorte ironica – è finito innanzitutto su una piattaforma di video sharing da lui stesso ben conosciuta.
E non solo. Un breve estratto di circa 15 secondi dello stesso video ha fatto la sua apparizione in formato extralarge nel cuore di una delle piazze più frenetiche e futuribili al mondo, Times Square. I più attenti passanti hanno potuto così gustarsi il CEO di Google alle prese con un nugolo di ragazzini, regalando gelati ma anche presentando un paio di occhiali molto speciali.
Obiettivo primario di Consumer Watchdog è quello di esercitare pressione sul Congresso degli Stati Uniti, nonché sui membri della Federal Trade Commission (FTC). Bisognerebbe infatti tutelare gli utenti a stelle e strisce con quella che è stata chiamata Do Not Track Me List . In sostanza, un registro simile a quello istituito per difendere i cittadini dalle invasive molestie telefoniche del telemarketing.
Questa Do Not Track Me List dovrebbe funzionare come uno scudo da occhiali troppo curiosi come quelli mostrati dallo Schmidt-gelataio , che dice ai bambini del video di conoscere già i loro gusti preferiti. Tutto merito di Google Analytics . “Sai che tuo padre passa tanto tempo con i siti di sport?”, chiede il CEO di BigG in maniera forse troppo ironica.
“Volete che Google o qualsivoglia altra azienda online osservi alle vostre spalle, tracciando ogni vostra mossa web in modo da aumentare i profitti? – si può leggere sul sito insidegoogle.com – I consumatori hanno diritto alla propria privacy. E dovrebbero controllare come i loro dati vengano raccolti e per quali scopi”.
Mauro Vecchio