Google: più entrate, meno profitti

Google: più entrate, meno profitti

Risultati finanziari positivi per Mountain View, ma gli analisti si aspettavano di più e già bollano il nuovo CEO come inadatto al ruolo di comandante di capo della corazzata Google
Risultati finanziari positivi per Mountain View, ma gli analisti si aspettavano di più e già bollano il nuovo CEO come inadatto al ruolo di comandante di capo della corazzata Google

Google continua a essere quel gigante dell’economia di rete che è sempre stato, il fatturato cresce così come i ricavi ma analisti e investitori non sono soddisfatti. Vogliono di più, e da più parti ci si chiede se il nuovo CEO Larry Page sia adatto a raggiungere gli stessi risultati sin qui ottenuti da Eric Schmidt.

I numeri del primo trimestre dell’anno fiscale sono chiari : Google ha ottenuto ricavi complessivi per 8,6 miliardi di dollari, un incremento del 27% rispetto all’anno scorso. Si tratta di risultati che “dimostrano il valore della ricerca e dei search ad per i nostri utenti e clienti – ha detto il Chief Financial Officier di Mountain View Patrick Pichette – così come lo straordinario potenziale di aree come gli ad visivi e il mobile”.

Google festeggia i risultati del presente richiamando l’importanza degli investimenti passati , e promette di continuare a investire una congrua fetta del suo giro d’affari affinché Mountain View sia pronta a monetizzare anche i successi del futuro. Ma per quanto riguarda il valore in Borsa, tolti i ricavi da dividere con le aziende partner i guadagni sono di 8,08 dollari ad azione – inferiori agli 8,10 dollari per azione previsti dagli analisti di Wall Street.

A spiegare la leggera flessione c’è la massiccia crescita nella spesa per l’assunzione di nuovo personale – 2.000 persone in un solo trimestre, 6.000 previste per tutto il 2011 – e il più che triplicato costo di investimenti in data center e altri progetti di importanza essenziale per la vita della corporation – 890 milioni di dollari contro i 239 milioni del primo trimestre dell’anno scorso.

Sia come sia, la prima uscita pubblica di Page come CEO al posto di Schmidt catalizza qualche critica e mugugno da parte di chi fa l’analista ma ha anche l’interesse – come investitore diretto – affinché il valore di Google in Borsa continui a crescere per un tempo indefinito. Riuscirà Page, si chiedono i suddetti critici, a non tradire le aspettative di Wall Street per un roseo futuro in quel di Mountain View?

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
15 apr 2011
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