Google è il marchio più potente del Regno Unito. I cittadini identificano al volo il colori che lo caratterizzano, ritengono che rappresenti servizi affidabili e di qualità, lo considerano un supermarchio.
A rivelarlo è l’indagine annuale condotta dal Superbrands Council britannico: un panel di 2200 consumatori ha decretato il successo della grande G, l’ha posizionata al numero uno dei marchi più conosciuti e apprezzati, ha premiato l’alone di positività che trasuda da Mountain View.
È il primo anno che i cittadini del Regno Unito posizionano Google in testa della classifica : nonostante il dibattito ferva riguardo all’occhio indiscreto delle automobili di Street View, nonostante il discusso atteggiamento con cui Google si propone sul fronte della privacy e sul fronte dei diritti umani . Batte colossi inattaccabili come BBC, in vetta negli scorsi anni e indiscutibile punto di riferimento per i cittadini di Sua Maestà. Sbaraglia Microsoft, al secondo posto nella lista dei brand più apprezzati; prevale nettamente su Apple, brand di indubbio appeal su una certa categoria di pubblico, il cui valore è alimentato da novità dirompenti e da campagne mediatiche d’impatto .
Il primato dal quale Google ha scalzato Microsoft è stato rosicchiato punto per punto negli scorsi 12 mesi: è segno del fatto che i consumatori ordinari stiano iniziando a toccare con mano le proposte del colosso di Mountain View, spiegano da Superbrand Council. Non sono meno avvinti dal fascino della grande G gli utenti business : la classifica stilata nei mesi scorsi dal Council sulla base delle loro risposte dimostra come gli stessi professionisti preferiscano il dinamismo colorato di Mountain View al solido, rassicurante marchio di Redmond.
“Come mostrano i risultati – spiega Stephen Chellotis, a capo di Superbrand Council – i marchi associati a uno stile di vita, in particolare quelli legati alla tecnologia, sono decisamente più influenti sul pubblico rispetto a quelli legati alla quotidianità come i supermarket”. I cittadini premiano i marchi che si possano proiettare su di loro e che offrano loro una costellazione di servizi dei quali possono approfittare: “Google – commenta Chellotis – è il brand che le persone considerano di valore nella loro vita lavorativa e in quella personale”. Ma è necessario non sottovalutare le questioni che possono adombrare il brand : Chellotis cita l’ affaire Viacom e raccomanda a Google di mettere in campo tutte le proprie risorse per ammorbidire l’impatto di una tale vicenda sui consumatori e non indurli a diffidare.
Ma il terreno di conquista di Mountain View non si limita al Regno Unito: Millward Brown ha nominato Google il marchio globale più potente, confermando i risultati fatti registrare nel 2007, anno in cui Mountain View ha sottratto a Microsoft il vertice della classifica. Google domina il mercato del search e dell’ advertising online , ma il logo della grande G si imprime negli ambiti più disparati: Google è diventato un verbo , Google domina bancarelle e passerelle , e c’è chi, dal Brasile alla Cina , dalla Turchia al Venezuela , cerca di proiettare su di sé quell’equity che il marchio di Google sa rappresentare.
Gaia Bottà