Nel corso delle ultime ore, Google ha annunciato un progetto pilota che permetterà ad una cerchia ristretta di sviluppatori di offrire agli utenti un sistema di pagamento proprietario da andare ad affiancare a quello del Play Store. La prima app a beneficiare della novità è Spotify, grazie all’accordo pluriennale stretto tra tra il colosso di Mountain View e quello dello streaming audio.
Google Play Store: Spotify può far pagare gli utenti con un sistema diverso
Più precisamente, gli utenti muniti di un abbonamento Spotify potranno scegliere tra due differenti soluzioni per versare la quota mensile: il pagamento proprietario del servizio oppure Google Play Billing. Entrambe le soluzione di fatturazione coesisteranno nell’app mobile di Spotify, per cui ci si potrà abbonare scegliendo l’una o l’altra senza alcun obbligo.
Riportiamo di seguito in forma tradotta quanto scritto da Google stessa al riguardo sul suo blog.
Spotify introdurrà il sistema di fattura di Google Play insieme al loro attuale sistema di fatturazione e la loro prospettiva come primo partner sarà inestimabile. Questo progetto pilota ci aiuterà ad aumentare la nostra comprensione se e come funziona la diversa fatturazione a scelta dell’utente in diversi Paesi e per sviluppatori di diverse dimensioni e categorie.
Da notare che sono anni che gli sviluppatori di terze parti che realizzano app veicolate mediante il Play Store di Google e pure l’App Store di Apple chiedono di poter usare un sistema di pagamento che non preveda il passaggio dai rispettivi store digitali e ora “big G” ha finalmente accolto la cosa segnando una svolta che può senza indugio essere definita come storica.