San Francisco – Poter chiamare gratis dal cellulare è probabilmente il sogno di tutti gli utenti di telefonia mobile. Ma questa ( quasi ) utopica possibilità potrebbe presto diventare realtà se si avverasse lo scenario dipinto dall’amministratore delegato di Google , Eric Schmidt, che vede uno stretto legame tra traffico telefonico mobile e pubblicità.
In un’intervista, concessa a Reuters in occasione di un incontro sul tema dell’innovazione nel business, organizzato da un gruppo di studenti italiani e della Graduate School of Business all’università di Stanford, il CEO di Mountain View si sbilancia con una propria previsione sulla possibilità che in futuro le telefonate effettuate dal cellulare saranno gratuite per gli utenti che accetteranno di ricevere pubblicità, in varie forme. La tecnologia sta portando i telefonini ad evolversi rapidamente e a far loro raggiungere prestazioni e caratteristiche che li avvicineranno sempre di più ai computer portatili .
Secondo Schmidt, quindi, è più che verosimile pensare che tra pochi anni un utente trascorrerà buona parte della propria giornata – lavorativa e non solo – utilizzando questi dispositivi per lavorare, parlare, chattare, spedire e ricevere SMS. Generando, quindi, traffico voce e dati , il cui costo potrebbe essere coperto dalla raccolta pubblicitaria: “I vostri telefoni cellulari sarebbero gratuiti” ha considerato Schmidt, sottolineando che l’idea di base si fonda sulla possibilità che si venga a creare un circolo virtuoso tra l’aumento di proposte di advertising formulate agli utenti e l’incremento delle possibilità di coprire con la pubblicità i costi del traffico voce sostenuti dagli operatori.
Il CEO ha poi aggiunto che Google ha attualmente in corso la sperimentazione di servizi legati all’invio di testi, immagini e video pubblicitari per la telefonia mobile, un mercato che soprattutto in oriente (e in particolare in Giappone) si sta rivelando molto promettente e che a Mountain View non vogliono evidentemente lasciarsi sfuggire.
La telefonia mobile resta quindi un business su cui l’interesse è crescente e questo per gli utenti potrebbe significare, secondo il CEO di Google, che la gratuità non sarà mai totale . In termini di servizi o di costo dei device, qualcosa rimarrà a pagamento: nemmeno i giornali sono completamente gratuiti, a cent’anni dall’introduzione della pubblicità sulla stampa, ma il servizio di informazione che forniscono non può essere definito costoso, a sentire Schmidt.
E oltre ai consigli per gli acquisti, Google pensa anche a quelli per il download: giunge infatti la notizia dell’ingresso della soluzione soft-VoIP di Skype nel novero delle applicazioni del Google Pack , la “suite” di software consigliati e resi disponibili dal colosso di Mountain View. Skype è entrata a far parte delle opzioni del pacchetto, per cui un utente ha la possibilità di aggiungerlo alle altre applicazioni “raccomandate” da Google in fase di download. Una scelta, quella dell’azienda guidata da Schmidt, che ha evidenti risvolti di business e che fonda le sue radici nel recente accordo siglato con eBay , che di Skype detiene il controllo.
Dario Bonacina