Le indagini sono partite dalla segnalazione di una misteriosa donna britannica, finita nella trappola di un bagarino online per l’acquisto di due biglietti per le prossime Olimpiadi di Londra. 750 sterline per due tagliandi, poi la strana richiesta di una firma da inviare via fax .
Ma LiveOlympicTickets non figura tra i rivenditori autorizzati in terra d’Albione e le sue attività di vendita online rappresentano una violazione del London Olympic and Paralympic Games Act adottato nel 2006. Sulla vicenda è intervenuta la Polizia Metropolitana di Londra, ma soprattutto è stato coinvolto il colosso del search Google.
I biglietti pubblicizzati da LiveOlympicsTickets sono infatti apparsi all’attenzione della donna come annuncio sponsorizzato all’interno della piattaforma di Google AdWords . Ai primissimi posti in seguito alla ricerca web del corrispettivo in inglese dei termini Olimpiadi e biglietti .
Stando alla ricostruzione della vicenda , uno dei familiari ha scritto direttamente al colosso di Mountain View alla ricerca di una spiegazione. “Google AdWords mette a disposizione delle aziende una piattaforma per pubblicizzare i rispettivi servizi – ha scritto un responsabile di BigG – Non siamo responsabili delle attività di ciascuna società, né siamo in grado di monitorarle”.
Un articolo della BBC ha poi sottolineato come nei meccanismi di AdWords rientrino – oltre ai bagarini per le Olimpiadi – la rivendita online di cannabis e la distribuzione a pagamento di carte d’identità fasulle . Google ha prontamente eliminato gli annunci su richiesta della Polizia Metropolitana di Londra, e ha dichiarato: “Abbiamo una serie di regole che illustrano quali annunci possono e quali non possono comparire su Google. Queste regole e linee guida vengono implementate da sistemi automatizzati e da persone. Quando veniamo informati di annunci che infrangono tali regole, effettuiamo verifiche ulteriori e laddove necessario li rimuoviamo. Ad esempio, grazie al lavoro effettuato con la polizia, abbiamo rimosso di recente alcuni annunci relativi alle prossime Olimpiadi che violavano tali regole”.
Il gigante del search ha già siglato una pace da 500 milioni di dollari con le autorità statunitensi in seguito alle inserzioni relative a prodotti farmaceutici importati illegalmente dal Canada. Pare ora che BigG abbia tutta l’intenzione di trattenere comunque i soldi ottenuti nell’advertising illecito in terra britannica .
Mauro Vecchio