Nessun commento, soltanto una decisione che pone fine alla saga legale avviata nel lontano 2004 dagli avvocati di Perfect 10 , società specializzata in contenuti per adulti. I giudici della Corte Suprema statunitense non vaglieranno le accuse nei confronti del gigante Google, trascinato in aula per migliaia di immagini pornografiche rimbalzate sul servizio di ricerca Image Search .
Resterà dunque intatta la precedente assoluzione in appello per l’azienda di Mountain View, liberata da un giudice californiano dalla tenaglia di Perfect 10 .
L’indicizzazione di almeno 3mila immagini pruriginose rientrerebbe nel principio anglosassone del fair use , vista la “grande utilità pubblica” del motore di ricerca di BigG. Oltretutto, Google non sarebbe direttamente responsabile delle attività illecite di siti erotici pirata.
E infatti i vertici di Perfect 10 avevano ottenuto una condanna solo in primo grado, con la Grande G accusata di aver guadagnato attraverso AdSense dalla distribuzione selvaggia delle immagini tutelate da copyright . In sede d’appello, il giudice di Los Angeles aveva sottolineato come i pornografi non fossero riusciti a dimostrare l’effettivo collegamento tra la distribuzione delle immagini e un calo nel tasso globale degli abbonamenti al sito di Perfect 10 .
Mauro Vecchio