Bard è il chatbot di Google basato sul modello LaMDA, ma l’azienda di Mountain View offre da diversi anni un’altra tecnologia IA: Assistant. Gli utenti possono sfruttare le sue capacità su dispositivi Android, smart speaker, smart display, smart TV, smartwatch e Chromecast. Secondo CNBC, il team che si occupa del “vecchio assistente” darà la precedenza a Bard. Il CEO Sundar Pichai ha comunicato che verrà in futuro utilizzato il modello PaLM.
Bard prenderà il posto di Assistant?
Sissie Hsiao, Vice President e capo del gruppo Google Assistant, ha inviato ai dipendenti una comunicazione dal titolo “Changes to Assistant and Bard teams” che preannuncia importanti cambiamenti. Il primo è già stato confermato: Jianchang “JC” Mao, che ha contribuito allo sviluppo di Assistant, lascerà l’azienda per motivi personali e verrà sostituito dal veterano Peeyush Ranjan (lavora per Google da 16 anni).
Nell’email si legge:
Mentre i team di Bard continuano questo lavoro, vogliamo assicurarci di continuare a supportare ed eseguire le opportunità future.
Google Assistant sfrutta il riconoscimento vocale per rispondere alle richieste dell’utente. Bard può eseguire invece vari compiti in base all’input testuale ed è accessibile solo da web (al momento in Regno Unito e Stati Uniti). L’azienda di Mountain View potrebbe in futuro integrarlo nei dispositivi, ma servirà una potenza di calcolo decisamente superiore.
Durante un’intervista rilasciata al New York Times, il CEO Sundar Pichai ha promesso importanti miglioramenti per Bard. Il chatbot è oggi basato su una versione leggera di LaMDA. Molto presto verrà aggiornato con PaLM, un modello IA molto più potente che viene addestrato con oltre 540 miliardi di parametri. Pichai ha inoltre confermato che potrebbero essere coinvolti i co-fondatori Larry Page e Sergey Brin.