In un momento di fermento per il settore della realtà virtuale, con il mercato che deve ancora dare una risposta all’opera di sviluppo portata avanti da attori come Facebook con Oculus e da diversi produttori mobile, si rincorrono le indiscrezioni dei piani dei colossi: se Apple sembra fermamente intenzionata a prendere parte si giochi, Google potrebbe voler smettere di giocare, dando concretezza alla propria iniziativa avviata con Cardboard.
Secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times , Mountain View avrebbe in programma di rilasciare entro la fine del 2016 un proprio visore per la VR: a differenza di Cardboard, avrebbe una struttura più raffinata, ma continuerebbe a fare affidamento sulla combinazione con lo smartphone.
Cardboard, lanciato nel 2014 e giunto alla seconda edizione , supportato da numerose iniziative volte allo sviluppo di contenuti , non è che un supporto di inerte cartone, o poco più . Il Financial Times suggerisce che il prossimo visore di Mountain View, al pari di Gear VR, sarà costruito con materiali più solidi e integrerà un sistema di sensori per rilevare con più accuratezza i movimenti del portatore.
All’hardware propriamente definibile, Google sembrerebbe intenzionata ad affiancare del software integrato nel proprio sistema operativo Android: la realtà virtuale mediata da Cardboard è ora supportata da app dedicate, e il supporto nativo contribuirebbe ad accorciare i tempi di latenza, rendendo più fluida l’esperienza di fruizione.
Google, dal 2015, ha distribuito oltre 5 milioni di kit Cardboard: la misura di un successo che giustifica l’entusiasmo di Mountain View nell’ investire nel settore. Apple , dal canto suo, sembra voler muovere nella stessa direzione : reclutamenti , acquisizioni , brevetti parlano molto più delle parole scarne del CEO Tim Cook, che ha definito la VR una tecnologia sempre meno di nicchia, “con alcune applicazioni interessanti”.
Gaia Bottà