In occasione dell’evento IAB Interact andato in scena in forma digitale nella giornata di ieri, Google ha presentato il report intitolato Responsible Marketing with First-Party Data commissionato dal gruppo di Mountain View e realizzato da Boston Consulting Group: il focus è su come l’uso responsabile dei cosiddetti first party data possa portare benefici alle aziende in termini di vendite e ricavi, generando al tempo stesso un’esperienza migliore per i clienti.
Responsible Marketing with First-Party Data
Lo studio ha preso in considerazione più di 70 interviste realizzate con aziende leader in sette mercati europei e appartenenti a diversi settori. Ne è emerso ad esempio che nove esperti di marketing su dieci affermano che “i first party data sono importanti per i programmi di marketing digitale”, tuttavia solo un terzo è efficace nell’avere accesso, nell’integrare e utilizzare i first party data. Questo il commento di Noah Samuels, VP EMEA Go to Market di Google.
I clienti non condivideranno volentieri i propri dati con le aziende se non comprenderanno che c’è uno scambio di valore. Non è sufficiente che le aziende raccolgano e utilizzino i dati in modo responsabile. Devono assicurarsi che i propri clienti sappiano quali dati vengono gestiti e che cosa potranno ottenere in cambio.
Di seguito alcuni dei risultati emersi:
- l’uso efficace dei first party data porta notevoli vantaggi sia per il consumatore sia per l’azienda, da un lato consente di fornire esperienze più rilevanti per il consumatore e dall’altro porta all’azienda risultati in termini di efficienza e ricavi;
- mentre nove esperti di marketing su dieci affermano che i first party data sono importanti per i programmi di marketing digitale, meno di un terzo è efficace nell’avere accesso, nell’integrare e utilizzare i first party data;
- le aziende che attingono a tutte le proprie fonti di first party data possono generare il doppio delle entrate incrementali provenienti da posizionamento, comunicazione o divulgazione di un singolo annuncio e migliorare di 1,5 volte l’efficienza in termini di costi rispetto alle aziende con integrazione dei dati limitata;
- attraverso la comprensione e l’efficace segmentazione dei clienti esistenti le aziende osservano un miglioramento del costo per azione (CPA) di oltre il 25%.
La versione integrale del report è consultabile sul sito ufficiale di Boston Consulting Group.