Google ritira video dimostrativo di Gemini, era un inganno?

Google ritira video dimostrativo di Gemini, era un inganno?

Google rimuove il video che mostrava le capacità di Gemini dopo le richieste di chiarimento dell'ente di controllo del settore pubblicitario.
Google ritira video dimostrativo di Gemini, era un inganno?
Google rimuove il video che mostrava le capacità di Gemini dopo le richieste di chiarimento dell'ente di controllo del settore pubblicitario.

La National Advertising Division (NAD) di BBB National Programs, un organismo di controllo del settore pubblicitario, ha recentemente messo in discussione l’autenticità di un video dimostrativo di Gemini, l’intelligenza artificiale sviluppata da Google. Il video, pubblicato a dicembre, mostrava Gemini rispondere in modo sorprendentemente naturale a diverse richieste vocali e video degli utenti… forse anche un po’ troppo naturale per essere vero?

Google ritira il video promozionale di Gemini volontariamente

In risposta all’indagine avviata dalla National Advertising Division, Google ha deciso di interrompere la promozione del video contestato, rimuovendolo volontariamente dalla lista. Il video mostrava Gemini identificare parti di disegni e creare al volo un gioco di geografia, rispondendo rapidamente alle richieste vocali.

Disclaimer sulla latenza e sulla lunghezza delle risposte di Gemini

Nella descrizione del video, Google aveva incluso una nota che suggeriva come la demo potesse non riflettere appieno le reali prestazioni di Gemini. Il disclaimer specificava che, ai fini della dimostrazione, la latenza era stata ridotta e le risposte di Gemini abbreviate per ragioni di praticità. Inoltre, all’inizio del video, un’altra nota informava gli spettatori che le sequenze erano state accorciate.

Google mette il punto… e capo

Oriol Vinyals di Google DeepMind ha chiarito che il video intendeva illustrare le potenzialità di elaborazione multimodale di Gemini, piuttosto che rappresentarne le sue effettive capacità. In risposta all’indagine, Google ha rimosso il video dalla lista, mantenendo tuttavia un post sul blog che spiega come è stato realizzato. L’azienda ha dichiarato di essere lieta di aver risolto la questione in accordo con gli standard dell’ente preposto alla vigilanza sulla pubblicità.

Insomma, Google sembra aver dribblato l’ostacolo senza particolari contraccolpi, anche se forse definirsi “lieti” della conclusione appare un tantino eccessivamente diplomatico!

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Pubblicato il
13 set 2024
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