Google, se non ti vaccini rischi il posto di lavoro

Google, se non ti vaccini rischi il posto di lavoro

Google avrebbe imposto il vaccino ai propri dipendenti e chi si rifiuta senza motivazione andrà incontro a sanzioni e possibili licenziamenti.
Google, se non ti vaccini rischi il posto di lavoro
Google avrebbe imposto il vaccino ai propri dipendenti e chi si rifiuta senza motivazione andrà incontro a sanzioni e possibili licenziamenti.

Secondo quanto rivelato dalla CNBC, un documento interno di Google svela la scarsa pazienza che il gruppo intende portare avanti nei confronti di quanti non intendono vaccinarsi. Mentre la variante Omicron si svela in tutta la propria contagiosità nel mondo, Google vuole accelerare nella ripresa delle attività e per fare questo intende trovare la massima collaborazione da parte della propria forza lavoro. Questo significa però una cosa sola: bisogna vaccinarsi.

Google vuole i vaccini

La policy del gruppo sarebbe dunque chiara e porrebbe una deadline chiara ai dipendenti di Mountain View: entro il 3 dicembre occorre dichiarare il proprio status vaccinale, dimostrare il tutto con la relativa documentazione o disporre alternativamente di valide esenzioni mediche o religiose. In caso contrario l’alternativa è quella iniziale di una sanzione (entro i primi 30 giorni) e quindi nel rischio della perdita del posto di lavoro al termine di ulteriori 6 mesi senza stipendio. Il diktat vale ovviamente soltanto sul territorio USA, dove questo tipo di iniziativa è plausibilmente conforme alle normative, mentre non è prevista nelle sedi internazionali del gruppo guidato da Sundar Pichai.

Tali ipotesi non hanno per ora trovato conferma da parte di Google, ma La mossa appare del tutto lineare ad una strategia di contenimento dei contagi per un gruppo che ha immediatamente mostrato massima rigidità in tal senso. Ai tempi delle prime ondate, ad esempio, mentre Elon Musk contestava la chiusura dei propri stabilimenti, Google li chiudeva prima di altri dettando il passo in California. Ora che l’unica strada di uscita dalla pandemia sembra essere il vaccino (poiché anche i test quotidiani non garantiscono una sostanziale capacità di arginare l’incedere delle nuove ondate), il gruppo vuole procedere ancora una volta a massima tutela dei propri dipendenti.

Le voci interne contrarie a questa policy non hanno finora trovato sponda ai piani alti e la loro voce è rimasta inascoltata. La scadenza fissata sembra ora porre la discussione su un piano di ancor minore rapporto dialogico: Google ha scelto, ora a scegliere dovranno essere i singoli dipendenti interessati a farne parte.

Fonte: CNBC
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Pubblicato il
15 dic 2021
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