La nuova Search Generative Experience (SGE) di Google, accessibile tramite Search Labs solo in tre paesi (Stati Uniti, India e Giappone), permette ora di creare nuove immagini a partire da una descrizione testuale. La funzionalità è simile a quella offerta da Microsoft in Bing, grazie al modello DALL-E di OpenAI.
Immagini IA nei risultati delle ricerche
La Search Generative Experience di Google permetteva inizialmente di visualizzare solo “feature snippet” testuali. Dall’inizio di agosto vengono mostrati anche contenuti multimediali (foto e video) correlati alla richiesta dell’utente. Ora è possibile creare un’immagine sfruttando l’intelligenza artificiale generativa del servizio.
Invece di digitare una query per cercare informazioni, l’utente deve scrivere un prompt del tipo “disegna un capibara che indossa un cappello da chef e prepara la colazione“. Grazie al modello Imagen dell’azienda di Mountain View verranno generate quattro immagini.
Cliccando su un’immagine è possibile modificare la descrizione e quindi ottenere una nuova versione. La funzionalità è disponibile anche in Google Immagini. Dopo aver digitato la richiesta viene mostrato un box che invita l’utente a creare una nuova immagine. È possibile eventualmente utilizzare Google Lens per cercare informazioni sul contenuto dell’immagine.
Google sottolinea che sono stati implementati filtri per bloccare la generazione di immagini vietate dalla policy. Ogni immagine avrà metadati e watermark (creato con la tecnologia SynthID) per indicare che è stata generata dall’IA. La nuova funzionalità è disponibile solo per i maggiorenni (SGE è accessibile ai minorenni dall’inizio del mese).
Google ha incluso anche la possibilità di generare bozze di testo da esportare in Gmail o Google Documenti. In pratica, SGE diventa un assistente alla scrittura. Questa novità è disponibile solo negli Stati Uniti.