L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un’istruttoria nei confronti di Google per pratiche commerciali scorrette. L’azienda di Mountain View avrebbe fornito informazioni incomplete e ingannevoli sul consenso necessario per il collegamento tra i servizi.
Informazioni lacunose sull’uso dei dati
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Google e della sua capogruppo Alphabet in merito all’invio agli utenti della richiesta di consenso al collegamento dei servizi offerti. In vista dell’applicazione del Digital Markets Act, l’azienda californiana aveva chiesto agli utenti di scegliere alcuni servizi che possono condividere i dati tra loro.
La relativa opzione è accessibile nella sezione Dati e privacy > Servizi Google
collegati delle impostazioni dell’account. L’elenco include Google Search, YouTube, Google Ads, Google Play, Chrome, Google Shopping e Google Maps, ovvero i Core Platform Service per i quali Google è stato designato come gatekeeper in base al Digital Markets Act.
I dati condivisi sono utilizzati per le finalità stabilite nelle norme sulla privacy, ad esempio per fornire contenuti e annunci personalizzati, mantenere e migliorare i servizi, sviluppare nuovi servizi e migliorare le prestazioni dei servizi. Tutti gli altri servizi (non in elenco) sono sempre collegati. Se i servizi non sono collegati, alcune funzionalità che prevedono la condivisione di dati verranno limitate o non saranno disponibili.
Secondo l’autorità antitrust, la richiesta di consenso non fornisce informazioni complete riguardo al reale effetto che il consenso produce sull’uso da parte di Google dei dati personali degli utenti. Google avrebbe inoltre utilizzato una modalità di presentazione della richiesta di consenso che potrebbe condizionare la libertà di scelta. Ciò potrebbe rappresentare una pratica commerciale ingannevole e aggressiva.
Un portavoce di Google ha dichiarato che l’azienda esaminerà i dettagli del caso e collaborerà con l’autorità antitrust.