Google sfida Facebook a Go

Google sfida Facebook a Go

Mountain View addestra la sua intelligenza artificiale affilandone gli algoritmi con l'antico gioco cinese del Go. Ha già battuto il campione mondiale e, indirettamente, Zuckerberg
Mountain View addestra la sua intelligenza artificiale affilandone gli algoritmi con l'antico gioco cinese del Go. Ha già battuto il campione mondiale e, indirettamente, Zuckerberg

L’intelligenza passa per l’analisi visuale del contesto e il fare scelte strategiche: con questo in mente Google ha iniziato a lavorare ad una intelligenza artificiale in grado di giocare all’antico gioco cinese Go e che ha già battuto il campione europeo umano, Fan Hui.


Ad annunciarlo è stato Demis Hassabis, fondatore di DeepMind, acquisita da Mountain View nel 2014 e operativa nell’ambito della ricerca in campo di Intelligenza Artificiale, presentando un articolo pubblicato su Nature dedicato ad AlphaGo.

Google conferma così di essere seriamente al lavoro per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, una gara a cui sta sfidando molte aziende ICT tra cui spiccano Facebook e Microsoft. Anche queste due aziende, d’altra parte, stanno facendo giocare le proprie AI a GO: mentre Facebook a novembre ha iniziato ad addestrare i propri algoritmi di deep learning con il gioco cinese con più di 2500 anni, ed ha recentemente annunciato di essere vicina a battere i migliori giocatori al mondo, Microsoft ha iniziato a lavorarci fin dal 2004, uno sforzo che ha portato sei anni fa ad un gioco per Xbox .

Il lavoro delle AI su GO è particolarmente importante perché si tratta di un gioco strategico per due con poche regole ma più mosse possibili degli scacchi: per questo è considerato il gioco astratto più complesso in assoluto ed una delle sfide più difficili per le intelligenze artificiali che da anni sono esperte di altri giochi come scacchi e Otello. Una partita a Go finisce per delineare dei pattern strategici sulla scacchiera, attraverso la cui analisi i giocatori umani cercano di intuire il corso che sta prendendo la partita: proprio questa capacità vogliono insegnare ai propri algoritmi Google, Facebook e Microsoft dal momento che è un’abilità con applicazioni molto concrete.

Se quello della ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale è un settore per cui non sono attesi risultati nel breve o nel medio periodo, per vedere come procede la ricerca tra Google e Facebook, dunque, non resta che attendere una sfida a Go.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
1 feb 2016
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