Una intensa settimana di confronti fra creativi e designer in forze a Google per distillare il carattere, l’eredità e le prospettive di Mountain View in un nuovo logo e in una nuova immagine. Una rappresentazione flessibile e adattabile quanto è vario il business della Grande G, capace di contraddistinguere e di animare con la propria identità ogni interazione con l’utente.
Il legame con i 16 anni di storia di Google è incarnato dagli inconfondibili colori, che a partire dal 1998 confinano l’unico colore non primario, il verde, alla sola lettera “l”. La lettera “e”, che dal 1999 si è inclinata per illustrare lo spirito giocoso dell’azienda, resta simbolo dell’approccio non convenzionale con cui Mountain View vuole rappresentarsi.
A cambiare è il carattere: già epurato dall’ombreggiatura nel 2013, si mostra per la prima volta senza grazie, in una semplificazione già anticipata con l’ annuncio del sovvertimento della propria struttura aziendale e l’avvento di Alphabet, che ben si adatta con i principi e le forme del Material Design che ormai pervade i prodotti di Mountain View. Product Sans è il nome del font che, costruito per accordarsi con le forme del logo, caratterizzerà la nuova interfaccia dei servizi di Google, studiato per ridurre al minimo i tempi di caricamento e per essere leggibile tanto sui vasti schermi delle TV connesse quanto sui piccoli quadranti dei dispositivi Android Wear.
Anche il logo compatto, visibile ad esempio nelle favicon, subisce delle modifiche: torna ad essere una G maiuscola, come era stata fino al 2008, che include tutti i colori rappresentativi di Mountain View, solo leggermente aggiustati per risultare più vividi in mancanza di spaziature bianche.
A rinnovare l’identità visiva di Google concorre poi il dinamismo dei punti colorati che fluttuano senza posa a incoraggiare e rappresentare l’interazione con l’utente e a garantire un feedback: i punti descrivono traiettorie che intuitivamente comunicano la necessità di pazientare per un momento di attesa, la ricettività dell’ascolto o l’incapacità di comprendere l’input.
“Gli utenti ora utilizzano Google con una costellazione di dispositivi – spiega Mountain View nella presentazione del nuovo design – e il nostro brand dovrebbe esprimere la stessa semplicità e la stessa piacevolezza d’uso che si aspettano dalla nostra homepage, nel momento in cui fruiscono appieno delle opportunità dei nuovi dispositivi e delle nuove superfici con cui interagiscono”. Il cambiamento è avviato, a partire dal doodle fino ad intaccare il Googleplex.
New Google logo: WIP pic.twitter.com/ZGc2AN0Yb2
– Laura Melahn (@lauramelahn) 1 Settembre 2015
Gaia Bottà