Hanno deciso di unirsi in uno sforzo congiunto, per un obiettivo comune: giungere al più presto a un’estesa mappatura degli infiniti meandri dell’universo . Da una parte Google, che nella versione 4.2 del servizio Earth aveva già lanciato la feature Sky. Un insieme di strumenti per esplorare le vaste meraviglie dello spazio profondo, avvalendosi delle immagini fornite da telescopi come Hubble e osservatori come quello di Monte Palomar .
Dall’altra parte Slooh , che nel novembre del 2003 aveva lanciato la sua Space Camera , dotata di una specifica tecnologia per la produzione istantanea di fotografie siderali. Un servizio che ha recentemente tagliato ambiti traguardi: più di un milione di scatti realizzati da utenti di 70 paesi diversi ; circa 300mila missioni intraprese sul suo sito alla ricerca di spettacolari immagini in un formato molto simile a quello delle mitiche Polaroid.
Slooh e Google hanno dunque deciso di siglare un accordo che unirà l’esplorazione in tempo reale offerta dal servizio statunitense alla sezione astronomica di Google Earth . Gli utenti di Google Sky potranno così usufruire di strumenti d’osservazione dal vivo come quelli presenti in varie aree del pianeta, tra cui le isole Canarie, il Cile e l’Australia. Mentre gli utenti di Slooh potranno condividere attraverso i tool di BigG le proprie immagini istantanee.
Stando ai dettagli dell’accordo, Google Earth sarà in grado di seguire veri e propri eventi astronomici dal vivo, come ad esempio quelli relativi alle eclissi di luna. BigG provvederà allo streaming in tempo reale delle varie missioni intraprese dalla vasta comunità di Slooh . Tra i prossimi appuntamenti, un viaggio fotografico alla scoperta della Galassia Triangolo (M33). Ora seguibile dal vivo grazie alla postazione online di Mountain View.
Mauro Vecchio