Dopo aver deciso di cambiare drasticamente rotta con Dart , il linguaggio che avrebbe dovuto sostituire JavaScript, Google ora si propone di reinventare il nuovo linguaggio come strumento di sviluppo per app Android. Il focus, come è tradizione di Mountain View, è sulla velocità e le performance superiori.
La versione di Dart per Android si chiama Sky , e al momento viene classificata come un framework sperimentale progettato per creare app con “bellissime interfacce grafiche” e design interattivo di alta qualità capace di girare fluidamente a una frequenza di refresh a 120Hz.
I display dei gadget Android non vanno tradizionalmente oltre i 60Hz, ma per il marketing ingegneristico di Google questo non è certo un problema: ha dimostrato le capacità di Sky con una app in grado di renderizzare un frame in 1,2 millisecondi, ben al di sotto dei tempi minimi richiesti per raggiungere il vaticinato target dei 120Hz (8ms).
Con Dart in versione Android i programmatori possono fare a meno di utilizzare Java per realizzare app native per l’OS mobile, dice Google, avranno accesso a tutti i privilegi e alle API disponibili su Android e saranno intimamente connessi con le tecnologie Web.
Una app Sky è infatti pensata per caricare dati tramite canali HTTP, un meccanismo che nella visione di Google garantisce la disponibilità di codice sempre aggiornato all’utente. Sui “piccoli” svantaggi connessi alla natura cloud del nuovo framework di sviluppo, vale a dire la necessità di scaricare dati dalla rete e di avere una connessione a Internet per poter funzionare, i proponenti di Sky stanno ancora lavorando.
Alfonso Maruccia