La morsa del Covid non molla gli Stati Uniti e tutto lascia supporre una stagione autunnale non certo semplice per il paese di Donald Trump (o almeno per i prossimi 100 giorni, dopodiché si saprà se il Presidente USA sarà o meno confermato), dunque a Mountain View si è voluto scegliere cosa fare dei propri uffici in modo da poter organizzare la prossima stagione. La scelta di Google sarebbe stata chiara: si continua con lo smart working per un altro anno, almeno fino all’estate 2021 presso alcune funzioni o da inizio anno per la maggior parte della forza lavoro.
Con ogni probabilità le date saranno declinate paese per paese, sulla base di quanto andrà ad accadere nei mesi a venire: l’Italia, che era il centro del focolaio quando in California ancora si discuteva sull’opportunità di tenere in considerazione i rischi in arrivo, è ad esempio oggi tra i paesi virtuosi mentre negli USA l’epidemia dilaga. Servirà flessibilità anche in queste valutazioni, insomma, ma il lavoro agile sarà una carta fondamentale proprio per reagire in modo subitaneo ad ogni evenienza.
Google, un altro anno di smart working
Le proiezioni non possono infatti essere ottimistiche: negli Stati Uniti l’aumento dei contagi da coronavirus ha iniziato soltanto adesso a decelerare, il che proietta la curva della pandemia molto avanti nel tempo. Gli USA sono in tal senso molto in ritardo rispetto all’Europa, dunque in casa Alphabet si è voluto far scelte chiare per avere una politica altrettanto chiara in termini di organizzazione del lavoro e delle risorse umane: per 200 mila dipendenti il ritorno in ufficio è fissato al 2021.
La prima proiezione indicava un ritorno alle attività tradizionali entro il mese di giugno del 2020, ma era questa una scelta effettuata durante l’inizio della pandemia negli USA; quando le politiche anti-mascherina di Trump hanno iniziato a sortire i loro effetti, la moltiplicazione dei contagi ha costretto la California in primis ad un forzato lockdown che ha messo in chiaro come le idee di Trump ed Elon Musk fossero deleterie per il Paese. La data di fine di una fase – inizialmente definibile come temporanea – è stata quindi spostata temporaneamente a settembre 2020.
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Oggi, secondo il New York Times, Google ha iniziato le procedure per dilazionare ulteriormente il lavoro agile e la riconfigurazione delle operazioni sulla base di una nuova roadmap. Il ritorno negli uffici sarebbe oggi impossibile e ben problematico tra qualche mese, dunque si starebbe alzando l’asticella fino ad inizio 2021 per poter lavorare con un minimo di visione e di prospettiva. Da Alphabet, al momento, nessuna conferma. La scelta risponderebbe però linearmente alla politica fin qui tenuta da Google, fin dal principio orientata alla massima cautela ed alla tutela dei propri dipendenti.
Qual miglior biglietto da visita per Google Meet se non l’adozione piena, entusiasta e consapevole dello strumento da parte della stessa azienda che lo sviluppa e che andrà ad accrescerne le potenzialità nei mesi a venire?