Dal prossimo anno, Google utilizzerà solo energia prodotta da fonti rinnovabili per tutte le sue attività a livello mondiale. L’economia digitale, fatta di server dalle dimensioni gigantesche con milioni di processori, potrebbe sembrare a prima vista meno dispendiosa in termini energetici di una classica fabbrica della “vecchia” economia. Nonostante si cerchi di rendere i data center sempre più efficienti, l’energia necessaria al loro funzionamento è ancora tantissima. Per le aziende che si richiamano ai principi del rispetto per l’ambiente e del contrasto ai cambiamenti climatici, questo pone un grosso conflitto da risolvere.
Google è uno dei principali protagonisti della new economy: il suo motore di ricerca conta migliaia di miliardi di ricerche effettuate ogni anno, mentre YouTube viaggia al ritmo di 400 ore di video caricati ogni minuto. Per riuscire nell’impresa, Google ha sottoscritto contratti con fornitori di energia rinnovabile per 2,6 gigawatt (2.600 megawatt) tra energia eolica e solare. Un cammino che l’azienda ha iniziato nel 2010, quando ha firmato il primo accordo per l’acquisto di tutta l’energia elettrica prodotta da un parco eolico in Iowa, 114 megawatt, come ricorda in un post pubblicato sul blog dell’azienda, Urs Hölzle, Senior Vice President Technical Infrastracture.
Oltre al fattore ambientale, per Google il ricorso alle energie rinnovabili sembra essere anche un ottimo business . Negli ultimi sei anni, infatti, il costo dell’energia eolica è sceso del 60 per cento, quello dell’energia solare dell’80 per cento. E i costi dell’energia elettrica sono tra le maggiori componenti delle spese operative nei data center. Avere un costo per l’energia rinnovabile stabile nel lungo termine fornisce una protezione contro le oscillazioni dei prezzi nel settore dell’energia.
Per questo, Google ha finanziato venti progetti di energia rinnovabile che aiutano a supportare le comunità locali, in Oklahoma, North Carolina, Cile e Svezia. Gli impegni di acquisto di Google si tradurranno in investimenti infrastrutturali superiori a 3,5 miliardi di dollari a livello globale , circa i due terzi dei quali negli Stati Uniti. L’obiettivo finale è quello di creare un mondo in cui tutti – non solo Google – abbiano accesso all’energia pulita, come si può leggere nel white paper redatto dall’azienda.
Inoltre, Google ha riunito tutte le informazioni sulla sostenibilità ambientale in un rapporto sull’ambiente.
Una buona notizia, insomma, che a tutti noi, utenti del più famoso e utilizzato motore di ricerca, dovrebbe far piacere. Sapere che le informazioni e i contenuti a cui accediamo ogni giorno ci arrivano senza incidere negativamente sul clima del nostro unico e amato pianeta ci rende più sollevati.
Pierluigi Sandonnini