Sfruttare i sensori presenti in un terminale mobile di ultima generazione, accelerometro, microfono, giroscopio e così via, per rilevare ed elaborare i dati provenienti dall’ambiente circostante: si può grazie a Science Journal , la nuova applicazione Android sviluppata da Google che mette a disposizione un piccolo ma ben fornito laboratorio tecnologico in cui effettuare sperimentazioni di vario genere. Senza limiti di età o la necessità di conoscenze specifiche e pregresse, perché da Big G il messaggio è chiaro: chiunque può diventare un maker anche senza sapere alcunché di codici di programmazione e circuiteria elettronica. Basta guardarsi intorno, secondo Google, per creare qualcosa capace di migliorare la realtà in cui viviamo.

Progettata specificamente per il comparto dell’istruzione, l’innovativa app targata Mountain View mette a disposizione anche un blocco note digitale in cui appuntare i risultati delle misurazioni effettuate, sia sotto forma numerica che grafica. L’obiettivo? Quello di abituare l’utente a pensare come pensa uno scienziato : osservazione, rilevazione dei dati, ipotesi e analisi dei risultati. Indurre, in altre parole, lo sviluppo di quella particolare forma mentis che può rivelarsi utile in tutti i campi della quotidiana esistenza: nel lavoro, nello studio ma anche, banalmente, mentre si cucina o si ripara la ruota di una bicicletta. Un solo ed unico requisito è richiesto e primeggia su tutti: la curiosità e la voglia di imparare e fare cose nuove.
Al di là delle funzionalità di base di Science Journal, scaricabile gratuitamente dal Play Store, Google ha pensato anche all’utenza più smaliziata e audace. E lo ha fatto creando una serie di kit a basso costo rivolti all’utenza statunitense in collaborazione con il museo interattivo statunitense Exploratorium , oggi istituto leader mondiale nella formazione scientifica. Ogni kit include sensori, microcontroller e quant’altro necessario alla realizzazione pratica di un vero e proprio progetto scientifico.
Al quartier generale del colosso americano l’entusiasmo è grande: la tecnologia che ci circonda, dicono, è il frutto del lavoro sinergico tra produttori, scienziati, ingegneri e maker che hanno collaborato per semplificare la quotidianità di tutti e far crescere quell’intelligenza collettiva che oggi si esprime soprattutto attraverso la Rete. A questo proposito Google invita tutti a cooperare: anche sul versante del codice, ora disponibile per il firmware del microcontroller Arduino e presto disponibile anche per l’applicazione Science Journal.
Luca Barbieri