Il Dipartimento di Giustizia statunitense ( Department of Justice , DoJ) ha chiuso il caso nei confronti di Google per la violazione della privacy causata dalle macchine di Street View nel corso della mappatura delle strade.
La decisione, che in realtà sembra risalire a circa di un anno fa, arriva in concomitanza con l’accettazione da parte di Google della multa da 25mila dollari proposta dalla Federal Communication Commission (FCC) sempre relativa allo stesso caso, ma prevista non tanto per l’accusa relativa alla violazione della privacy, quanto per aver ostacolato le indagini.
A tal proposito, peraltro, Mountain View riferisce ora che i ritardi sarebbero stati causati non da suoi presunti ostacoli, ma dalle procedure interne di FCC che avrebbero in particolare generato due distinti periodi di silenzio, pari a 83 e 52 giorni, in cui Google non ha avuto nessuna comunicazione dalla Commissione.
Il DoJ ha deciso di non proseguire le indagini non rilevando i presupposti per un’indagine sull’eventuale violazione della normativa sulle intercettazioni.
Per un caso che viene archiviato, peraltro, altri tengono impegnata Google: mentre prosegue l’indagine coreana, si apre un nuovo capitolo antitrust in materia di search ed advertising in Argentina.
Negli Stati Uniti, peraltro, la Federal Trade Commission sta approfondendo le accuse antitrust mosse nei confronti della Grande G e per farlo ha reclutato un ex-procuratore del Dipartimento di Giustizia, Beth A. Wilkinson. L’assunzione di una persona di così alto profilo è letta dagli osservatori come la volontà di affrontare con la massima attenzione possibile il caso: solo in altre due occasioni, peraltro, la Commissione si era rivolta a esperti esterni.
Claudio Tamburrino