Google talk sfrutta brevetti a sbafo?

Google talk sfrutta brevetti a sbafo?

Un'azienda di New York denuncia la violazione di due brevetti, puntando ad ottenere un risarcimento miliardario
Un'azienda di New York denuncia la violazione di due brevetti, puntando ad ottenere un risarcimento miliardario


Smithtown (New York) – Google Talk non ha nulla di innovativo e non sarebbe nemmeno farina del sacco di Google . E’ quanto afferma RTI (Rates Technologies Inc.), secondo cui la soluzione IM-VoIP del gigante di Mountain View viola due suoi brevetti relativi alla telefonia VoIP.

La società newyorkese non si limita a puntare il dito e, oltre a lanciare l’accusa contro l’azienda del grande motore di ricerca, chiede in una denuncia cinque miliardi di dollari a titolo di risarcimento. RTI accusa l’azienda di Mountain View di violare i brevetti 5.425.085 e 5.519.769. Il primo regola il routing delle chiamate VoIP, mentre il secondo adotta alcune soluzioni LCR (least cost routing) per minimizzare il costo delle chiamate telefoniche.

L’azienda precisa inoltre che più di 120 aziende dei settori ICT e TLC come Cisco , IBM , Lucent , Microsoft e Yahoo! , utilizzano regolarmente tali tecnologie e le corrispondono le royalty (forfettariamente calcolate in una “una tantum” di 5 milioni di dollari). Google, a detta di RTI, si sarebbe rifiutata di farlo : “La causa legale è priva di fondamento e ci difenderemo vigorosamente” riferisce Steve Langdon, portavoce di Google.

Ma non c’è solo Mountain View nella lista nera di RTI: anche aziende come Mitel Networks e Alcatel hanno ricevuto richieste di risarcimento danni , sempre intorno al miliardo di dollari, per violazione di brevetti. Sarebbero in corso alcuni “patteggiamenti” anche con eBay , perché Skype sarebbe colpevole delle medesime irregolarità.

Non si conosce ancora molto di Rates Technologies, ad eccezione delle recenti cause legali. Molte sono tuttavia le imprese che negli USA emergono allo scopo di acquistare e trattare l’utilizzo di brevetti, cosa che negli ambienti istituzionali sta facendo maturare l’esigenza di una riforma della normativa di settore.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
9 gen 2006
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