Google ha da molto tempo in catalogo soluzioni di information retrieval dedicate ad un impiego strettamente business. Nell’ apposita pagina del sito (disponibile solo in lingua inglese) è descritto il concetto di Google Search Appliance , ovvero un computer installabile su rack e contenente un’applicazione particolare, blindata, in grado di interagire direttamente con la gigantesca mole di informazioni di BigG e di offrire i propri servigi di ricerca e indicizzazione all’interno dell’azienda che lo adotta .
Con l’ annuncio della quinta generazione della Search Appliance , Google ha risolto uno dei più importanti limiti che finora ha afflitto le versioni precedenti: la ricerca e l’indicizzazione contemporanea in diversi repository di informazioni (detti anche ECM – Enterprise Content Management), nell’ambito della stessa realtà aziendale .
Oltre al principale epicentro della novità, di rilievo il supporto nativo per i Content Management System di tipo enterprise come Documentum , FileNet di IBM, LiveLink di Open Text e SharePoint di Microsoft.
L’adozione di uno di questi gioielli dell’information retrieval ha costi al di fuori della portata del piccolo professionista o della piccola azienda individuale: si va dal nuovo Google Mini , destinato alle PMI, per $1.995,00 (circa 1.414 euro) e dimensionato per 50.000 documenti, alla Google Search Appliance vera e propria. Quest’ultima è dimensionata per 500.000 documenti e costa $30.000,00 (circa 21.267,50 euro).
Marco V. Principato