Dopo aver introdotto la possibilità di tradurre la parole di un testo inquadrato con la fotocamera dello smartphone, che fonde il riconoscimento OCR di Google Goggles con il noto servizio in linea Google Translate, il colosso di Mountain View torna a puntare sull’input vocale per migliorare l’interazione uomo-macchina e abbattere le barriere linguistiche.
La nuova funzione inserita nel recente aggiornamento mobile di Google Translate usa il microfono del dispositivo per tradurre la conversazione in una diversa lingua. Nella prima fase l’applicazione ascolta le parole scandite dall’utente, alla maniera di software come Dragon . Il dettato viene convertito in testo, tradotto, e letto ad alta voce dal programma che può gestire un botta e risposta tra due persone, in tempo reale.
Per avviare l’interprete robotico è sufficiente selezionare la lingua da convertire, premere sull’icona del microfono e iniziare a parlare. Ovviamente l’applicazione utilizza l’accesso ad un server remoto per riconoscere e convertire il parlato, quindi richiederà una connessione sempre attiva. Per farsi un’idea di come viene gestito un tipico dialogo tra turisti che parlano idiomi differenti, basta osservare il video della dimostrazione pubblica avvenuta all’IFA di Berlino, lo scorso settembre.
Attualmente è possibile utilizzare la nuova modalità conversazione soltanto per tradurre tra inglese e spagnolo, ma nel prossimo futuro la lista delle lingue supportate arriverà a 15. Come sempre, quando si tratta di funzioni mobile progettate direttamente da Google, i primi a beneficiare dell’innovazione sono i dispositivi equipaggiati con il sistema operativo Android. Forse si tratterà di una esclusiva solamente temporanea, ma per ora tutti gli altri dovranno accontentarsi del normale traduttore simultaneo testuale.
Roberto Pulito