Un paio di settimane fa l’ennesimo sfogo del presidente USA nei confronti di alcuni big del mondo hi-tech, indirizzato in particolare a Google poiché al motore di ricerca viene attribuita la responsabilità di influenzare l’opinione pubblica mettendo in risalto nelle SERP contenuti e articoli provenienti da fonti ritenute vicine ai democratici. Per dirla in altro modo, bigG sarebbe di sinistra. Immediata la replica del gruppo di Mountain View, che ha respinto le accuse mosse da Donald Trump.
Elezioni 2016, le reazioni
Oggi si torna sul tema in seguito alla diffusione di un filmato da parte del sito Breitbart. Poco più di un’ora in cui viene riproposto uno dei meeting da sempre organizzati dalla società a conclusione della settimana lavorativa, noti internamente con l’acronimo TGIF (Thank God It’s Friday). L’incontro in questione risale proprio ai giorni immediatamente successivi all’elezione dell’attuale inquilino della Casa Bianca.
A prendere il microfono sono stati tra gli altri il co-fondatore Sergey Brin oggi presidente della parent company Alphabet, Sundar Pichai che dal 2015 ha assunto la carica di CEO in Google, Kent Walker (Senior Vice President for Global Affairs and Chief Legal Officer), Ruth Porat (CFO) e Eileen Naughton (Vice President of People Operations). Tutti hanno espresso disappunto per l’esito del voto e la volontà di contrastare la crescita dei populismi, negli Stati Uniti così come a livello globale. Questi alcuni dei passaggi chiave del video.
- (00:00:00) Brin afferma che il meeting non sarà tra i più gioiosi e che molti dei presenti sono parecchio arrabbiati e tristi per quanto accaduto;
- (00:01:12) Brin confida di sentirsi profondamente offeso per l’elezione di Trump e che il fatto contrasta con molti dei valori del gruppo;
- (00:09:10) secondo Wakler le motivazioni che hanno portato all’elezione sono da ricercare nella paura, nell’odio e nella xenofobia che dilagano non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo;
- (00:10:45) Walker cita l’ex premier italiano Renzi e la sua comparazione tra il “mondo del muro”, isolato e difensivista, e il “mondo della piazza” aperto all’incontro e al concetto di community;
- (00:13:10) Porat appare visibilmente turbata nel corso del proprio intervento, invitando pochi minuti più tardi i presenti ad abbracciarsi l’un l’altro per darsi forza in un momento difficile;
- (00:23:12) Naughton sottolinea come i dipendenti del gruppo più vicini agli ideali repubblicani non si sentano sufficientemente liberi di esprimere la propria opinione;
- (00:34:40) Brin paragona chi ha votato Trump ai sostenitori dei movimenti estremisti;
- (00:54:33) Pichai risponde a una domanda legata ai problemi della misinformazione e delle fake news (associati a “elettori poco informati”) citando gli strumenti e le opportunità connesse a machine learning e intelligenza artificiale per contrastarli;
- (00:56:12) Walker ritiene che Google debba impegnarsi al fine di scongiurare il rischio che i populismi non si trasformino in una catastrofe e non arrivino a provocare un conflitto globale;
- (00:58:22) Brin mette sullo stesso piano gli elettori di Trump e i sostenitori del fascismo o del comunismo.
La posizione di Google
Da Mountain View è giunta una dichiarazione legata al video pubblicato, raccolta dalle pagine del sito CNBC. Il comunicato afferma come le posizioni personali dei dirigenti non influenzino in alcun modo l’imparzialità dei prodotti e dei servizi offerti dal gruppo. Ecco quanto riferito dal portavoce, in forma tradotta.
Nel corso di un meeting collettivo e programmato, alcuni impiegati e dirigenti Google hanno espresso i loro personali punti di vista al termine di una lunga e discussa stagione elettorale. Per oltre vent’anni, tutti in Google hanno avuto la possibilità di esprimere liberamente le loro opinioni durante questi incontri. In occasione di quella riunione, né di altre, nulla è mai stato detto per far ipotizzare che una qualsiasi posizione politica possa influenzare il modo di strutturare e gestire i nostri prodotti. Al contrario, i nostri prodotti sono pensati per tutti, progettati con una cura straordinaria per costituire un’affidabile fonte di informazione per chiunque, indipendentemente dalle opinioni politiche.