Google TV è finalmente approdata sul mercato , e gli smanettoni non hanno certo perso tempo mettendo le mani sul nuovo giocattolo di Mountain View. Il risultato? La scoperta di un “recovery mode” nascosto nel dispositivo basato su Android e la conseguente possibilità di modificare il sistema a proprio piacimento .
In realtà la suddetta possibilità di modding è sin qui solo teorica, ma l’esistenza di un’opzione “System Update with USB” nel recovery mode lascia ben sperare per la futura distribuzione di versioni modificate del sistema operativo di Google TV. Per attivare la modalità di ripristino basta tenere premuto il pulsante di accensione durante il collegamento del set-top box allo schermo.
Quello che invece non lascia presagire nulla di buono per Google TV è il blocco imposto da tre grandi emittenti statunitensi alla fruizione dei propri contenuti web. ABC, NBC e CBS hanno eretto una sorta di muro per Mountain View , e ora quest’ultima è costretta a instaurare una trattativa con le emittenti per risolvere il blocco ed evitare possibili quanto probabili contraccolpi fatali al successo economico dell’iniziativa.
Il futuro dell’advertising e della fruizione dei contenuti – sempre meno TV-centrici, sempre più web-dipendenti – sembra essere dalla parte di Google, ma è altrettanto vero che Mountain View avrebbe potuto probabilmente evitare facilmente la prova di forza pagando in anticipo le emittenti come fa Netflix per il suo servizio di streaming.
Netflix, stando alle informazione fornite dalla stessa azienda californiana, non sta cannibalizzando gli abbonamenti alle TV via cavo negli States, e il modello di business “inclusivo” rispetto alle esigenze delle emittenti potrebbe portare Google TV (e il suo modello basato sulla compartecipazione ai ricavi dell’advertising) a un clamoroso insuccesso . Tanto più se si considera che lo stesso gadget televisivo di Mountain View è dotato di un’applicazione di accesso al servizio a pagamento di Netflix.
Alfonso Maruccia