Dopo aver fatto dell’openness la propria bandiera, Google è ora impegnata nel dotarsi di infrastrutture e tecnologie di blindatura per conquistare il mercato dei contenuti: Mountain View continua a investire sulle misure DRM e il digital delivery protetto acquisendo Widevine, società specializzata in tecnologie di protezione e distribuzione di flussi video.
Google annuncia l’acquisizione di Widevine sul blog ufficiale , plaudendo alla capacità che l’azienda ha mostrato nel mettere in piedi partnership preziose all’interno dell’ecosistema dei contenuti, con clienti che vanno dai servizi di digital delivery come Netflix agli studios hollywoodiani.
Widevine fornisce tecnologia software per la distribuzione protetta dei contenuti, e Google ha già reso chiara l’intenzione di virare il proprio business sempre verso il content delivery. Principale presupposto di tale business è la rassicurazione dei produttori sulla protezione e il controllo dei contenuti , ed è appunto il controllo dei flussi multimediali una delle motivazioni che hanno spinto Mountain View a mettere le mani su Widevine.
Google ha bisogno di guadagnarsi la fiducia del business dell’audiovisivo, un mercato che sin qui non ha particolarmente apprezzato né il servizio di distribuzione su YouTube né tantomeno lo scatolotto di Google TV . Widevine potrebbe idealmente rappresentare una chiave di volta capace di accrescere il potere contrattuale di Mountain View facendo approdare YouTube e Google TV su una moltitudine di dispositivi.
Ma il valore della nuova acquisizione di Google non è solo nei sistemi DRM : Widevine è in grado di fornire anche una tecnologia per lo streaming “adattivo” su Android, un sistema operativo che basa parte delle proprie capacità multimediali su Adobe Flash che non è pensato per l’ottimizzazione dell’esperienza video su smartphone e MID.
Un altro vantaggio non meno importante potrebbe infine venire dai contatti e i buoni rapporti di Widevine con Hollywood e l’industria dei contenuti : laddove Google non avesse fatto breccia nel cuore dei grandi studios, l’acquisizione Widevine servirebbe come garanzia per il rinnovato impegno di Mountain View a soddisfare le esigenze del business audiovisivo – controllo, DRM, difesa del copyright.
Alfonso Maruccia