Il secondo trimestre finanziario di Google permette ancora a Mountain View di stupire gli investitori grazie ad un fatturato totale di 17,7 miliardi di dollari.
Nonostante Mountain View si fosse dimostrata un gigante dalle solidi base e dalle performance positive anche negli ultimi anni, e nel bel mezzo di una congiuntura economica sfavorevole, le ultime trimestrali avevano in parte tradito le aspettative degli analisti di Wall Street, che solo dal primo periodo del 2015 erano tornati ad essere soddisfatti dei numeri di Google.
Con i nuovi successi, inanellati due volte di fila, anche Wall Street non è rimasta indifferente, premiando in borsa una crescita di 11 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ed un fatturato di poco superiore agli attesi 17,73 miliardi di dollari, accompagnati da una parallela crescita dei profitti, arrivati a 4,82 miliardi di dollari. Tutto questo, d’altra parte, permette a Google di chiudere il trimestre con 69,7 miliardi di dollari di contanti ed equivalenti.
Il nuovo successo di Google superiore alle aspettative coincide con l’esordio del nuovo Chief Financial Officer Ruth Porat e permette alla Grande G di ottenere un guadagno di 6,70 dollari per azione, con una crescita del titolo sul mercato . Come spiega proprio Porat: “I forti risultai finanziari del secondo trimestre ci permettono di continuare a crescere su tutta la linea dei nostri prodotti ed in particolare nel core business della ricerca, dove spicca il mobile ma brillano anche il programmatic advertising e quello su YouTube”.
A quanto pare proprio YouTube , che di recente ha costretto Google a stare sull’attenti, con numeri che evidenziavano un successo di pubblico non commisurato alla monetizzazione, sembra aver trovato la quadratura : il numero di inserzioni pubblicitarie mostrato sulla piattaforma è cresciuto del 40 per cento, con una spesa da parte degli inserzionisti cresciuta del 60 per cento.
Così, anche se non mancano nella trimestrale di Google degli aspetti negativi, come le spese cresciute di 13 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ed un costo per click dell’advertising calato dell’11 per cento, la prospettiva appare ancora assolutamente solida: pur rappresentando un sostanziale successo, l’ advertising mobile secondo gli analisti mostra ancora ampi margini di miglioramento, considerando anche il fatto che costituisce ancora una parte marginale degli incassi totali pubblicitari.
Come spiega Porat, pur non offrendo numeri precisi: “il distacco tra mobile e desktop continua ad assottigliarsi”.
Anche per questo Google sta dimostrando di volersi ancora impegnare per espandere la sua prospettiva soprattutto su questo fronte: così si possono leggere le 1700 sue nuove assunzioni . Tra questi, curiosamente, anche un SEO che dovrebbe occuparsi di incrementare il traffico verso i servizi targati Big G.
Claudio Tamburrino