Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha comunicato i rimedi che il giudice Amit Mehta dovrebbe imporre a Google per ripristinare la concorrenza nel mercato dei motori di ricerca. Come anticipato da Bloomberg, la richiesta principale è l’obbligo di vendere Chrome. L’azienda di Mountain View non deve inoltre rientrare nel mercato dei browser per cinque anni.
Decisione finale nel 2025
In base alla sentenza di agosto, Google ha il monopolio nel mercato dei motori di ricerca. Il Dipartimento di Giustizia ha depositato ieri la proposta iniziale (PDF) che elenca una serie di rimedi per ripristinare la concorrenza. Quella finale verrà presentata a marzo 2025, mentre il relativo processo è fissato per aprile 2025. La sentenza dovrebbe arrivare entro agosto 2025.
Dato che il punto di accesso al motore di ricerca è Chrome, Google deve vendere il browser. L’azienda californiana non può inoltre rientrare nel mercato dei browser per cinque anni, nemmeno attraverso l’acquisizione di prodotti concorrenti. Un altro canale di distribuzione è Android. Il Dipartimento di Giustizia propone di vietare l’uso del sistema operativo mobile per favorire il motore di ricerca a svantaggio dei concorrenti. Se Google non rispetterà questo rimedio (prevista la verifica da parte di un comitato tecnico), l’unica opzione sarà vendere Android.
Il Dipartimento di Giustizia ha inoltre elencato altri rimedi che devono essere rispettati per 10 anni. L’azienda di Mountain View non può sottoscrivere accordi esclusivi con terze parti che prevedono Google come motore di ricerca predefinito. In pratica devono essere annullati i contratti con Apple, Samsung e Mozilla (sui dispositivi deve essere mostrata una schermata di scelta).
Google deve anche fornire ai concorrenti l’accesso al suo indice di ricerca (a costi marginali) e ai dati (utenti e pubblicitari) senza nessuno costo. Infine, gli editori devono avere la possibilità di bloccare l’accesso ai propri contenuti per l’addestramento dei modelli AI e la visualizzazione con AI Overviews, senza essere penalizzati.
Risposta di Google
Google ha pubblicato un post sul blog ufficiale per evidenziare le conseguenze negative, se il giudice dovesse accettare i rimedi. Le richieste del Dipartimento di Giustizia sono “sconcertanti” e causeranno “drammatici cambiamenti” ai servizi Google, danneggiando consumatori, sviluppatori e piccole aziende.
Google presenterà le sue proposte entro dicembre. Nel frattempo, un sindacato ha evidenziato le possibili conseguenze per i dipendenti. Se i rimedi verranno accettati dal giudice, l’azienda californiana potrebbe attuare “ritorsioni”, inclusa la riduzione della forza lavoro.