Mountain View (USA) – Nella speranza di emulare il successo di YouTube.com , il celebre servizio per diffondere contenuti audiovisivi amatoriali, Google Video aprirà le porte ai contributi di produttori indipendenti. È quanto emerso durante un incontro promosso dal Churchill Club di San Francisco: Jennifer Feikin, direttrice della divisione audiovisiva del colosso californiano, ha svelato ai partecipanti che Google Video inizierà ad indicizzare i contenuti pubblicati su siti indipendenti o personali.
“A questo punto ci piacerebbe moltissimo poter fornire accesso ai prodotti esterni”, ha detto la direttrice. Finora, i contenuti offerti da Google Video vengono distribuiti gratuitamente oppure a pagamento e sono rigorosamente ospitati sui server dell’azienda fondata da Brin e Page. La svolta anticipata da Jennifer Feikin ha già avuto una grande risonanza in larghe sacche della blogosfera, ansiosa di poter utilizzare Google per ottenere una miriade di video autoprodotti . Il motore di ricerca diventerà la rete televisiva globale del futuro, aperta al contributo di tutti?
I dettagli del piano non sono ancora noti, ma la Feikin ha fatto notare che “non siamo interessati all’aggregazione dei contenuti video, quanto ad un modello che permetta agli utenti di dare visibilità ai propri contenuti multimediali”. Dalle dichiarazioni della Feikin sembra che Google abbia in mente la creazione di un network di produttori audiovisivi indipendenti , in modo da sintetizzare in un’unica soluzione i due trend più in “caldi” di Internet: la tecnologia IPTV e le potenzialità delle comunità virtuali.
Secondo Paul La Monica, osservatore di CNN Money , tutto è ormai pronto per un vero e proprio boom dell’IPTV , un settore che sta attirando sempre più investimenti. Non mancano miriadi di piccole start-up, come ad esempio Dave TV , una piccola azienda che si arroga la paternità d’una invenzione particolarmente audace: i banner pubblicitari contestuali per le piattaforme IPTV.