Google ha annunciato a fine luglio una serie di novità relative alle app che sono distribuite tramite Play Store. Una di esse, che entrerà in vigore dal 1 novembre, prevede l’obbligo di usare la classe VPNService nelle app VPN per Android. Questa modifica potrebbe avere conseguenze per le VPN che bloccano le inserzioni pubblicitarie.
Ban per la VPN con ad-blocker?
Nella pagina dedicata alle norme del programma per gli sviluppatori è scritto che solo le app VPN che usano la classe base VPNService “possono creare un tunnel sicuro a livello di dispositivo verso un server remoto“. Viene inoltre specificato che VPNService non può essere utilizzato per:
- Raccogliere dati utente personali e sensibili senza un’informativa ben visibile e senza aver ottenuto il consenso
- Reindirizzare o manipolare il traffico utente da altre app su un dispositivo a scopi di monetizzazione (ad esempio reindirizzare il traffico dagli annunci pubblicitari in un paese diverso da quello dell’utente)
- Manipolare gli annunci che possono incidere sulla monetizzazione delle app
L’ultimo vincolo sembra indicare che le VPN non possono bloccare il traffico verso i server delle piattaforme di advertising. La funzionalità di ad-blocking è presente in diverse VPN, come CleanWeb di Surfshark. Non è chiaro però se la modifica avrà conseguenze per le principali VPN. La soluzione è quella trovata da Blokada, ovvero il filtraggio delle inserzioni sul cloud, non sul dispositivo.
Anche il browser di DuckDuckGo per Android crea una VPN locale per blocca i tracker. La software house statunitense ritiene però che le nuove norme non avranno conseguenze per l’app.