Il giudice William Alsup del tribunale della California ha cancellato il risarcimento che Google doveva pagare a Sonos per la violazione di due brevetti. L’azienda di Mountain non ha quindi perso tempo, annunciando il ripristino della funzionalità che consente di creare gruppi di altoparlanti per sfruttare l’audio multiroom.
Comportamento ingannevole di Sonos
Lo scontro legale tra Google e Sonos è iniziato a gennaio 2020. Secondo il noto produttore di speaker, l’azienda di Mountain View ha violato numerosi brevetti relativi a varie tecnologie. A fine maggio 2023, Google era stata condannata al pagamento di 32,5 milioni di dollari per la violazione di un brevetto riguardante la funzionalità audio multiroom.
In realtà, i brevetti sono due. Come ha evidenziato il giudice, il primo era solo una richiesta provvisoria di registrazione effettuata nel 2006. L’effettiva registrazione del brevetto è avvenuta nel 2019 e la tecnologia è stata introdotta nei prodotti l’anno successivo. Sonos ha quindi denunciato Google nel 2020, affermando che la violazione è avvenuta dopo il rilascio degli altoparlanti da parte di Google nel 2015, ovvero quattro anni prima della registrazione del brevetto.
Il giudice ha cancellato il risarcimento, dichiarando non validi i due brevetti. In pratica, Sonos ha abusato del sistema dei brevetti in vigore negli Stati Uniti per la sua campagna ingannevole. Google aveva rimosso la funzionalità dagli speaker, ma ora è stata ripristinata con un aggiornamento software. Gli utenti possono quindi creare gruppi di speaker e ascoltare la stessa musica in ogni stanza tramite l’app Google Home.
Sonos ha comunicato che presenterà appello contro la decisione del giudice. Google ritiene che vincerà anche in secondo grado.