Google ha mostrato una serie di nuove funzioni ed accortezze per permettere anche a chi ha problemi di vista di usufruire dei suoi servizi : dal nuovo assistente vocale Voice Access Beta, ad una nuova impostazione dello schermo per i suoi dispositivi.
Se dunque le esigenze dei disabili online non sono ancora adeguatamente affrontate dalla politica, in Italia per esempio la questione è oggetto di un esposto presentato presso l’AgID e l’Europa sta cercando di armonizzare le leggi a riguardo, le aziende ICT cercano di trovare proprie soluzioni alla questione. D’altra parte, secondo Google il 20 per cento delle persone negli Stati uniti soffre o soffrirà nell’arco della sua vita di qualche tipo di disabilità : si tratta di una significativa parte di utenti che non può dunque essere trascurata.
Così, le novità pensate per le loro esigenze da Mountain View interesseranno diverse piattaforme, dal web ad Android passando per Chromebook.
La prima novità riguarda la nuova versione di Android, N, attualmente in versione anteprima per gli sviluppatori: la funzione Vision Setting, che permette di impostare le dimensioni dello schermo, dei font ed accedere al servizio di controllo vocale TalkBack, assume un ruolo centrale nella schermata principale. “Un modo – come spiega Eve Andersson, Manager Accessibility Engineering – per permettere a chiunque abbia problemi di vista di organizzare in piena indipendenza il proprio schermo”.
A questo Google ha aggiunto Voice Access Beta che permette di controllare il proprio smartphone o tablet interamente tramite comandi vocali: una tecnologia evidentemente legata a doppio filo a quella già impiegata per i controlli vocali di Docs for Chrome, introdotti da Mountain View lo scorso febbraio .
Per quanto riguarda Chrome OS, inoltre, Andersson ha anticipato che sarà introdotta una nuova interfaccia dedicata agli ipovedenti e chiamata Chrome Vox, che comprende funzioni di text-to-speech, una tastiera semplificata e un nuovo set di suoni da utilizzare per orientarsi durante la navigazione.
Infine, Google ha esemplificato il suo impegno nei confronti dell’accessibilità con un nuovo strumento chiamato Accessibility Scanner , destinato agli sviluppatori Android, che suggerisce come ottimizzare le app per coloro che sono afflitti da disabilità.
Claudio Tamburrino